I Cantieri della PA digitale

Cittadinanza digitale

Strumenti, servizi e modelli per un nuovo rapporto tra cittadini, imprese e amministrazioni

In primo piano

Il modello sceglie di percorrere la strada dell’apertura, con la diffusione degli open data e l’apertura dei servizi tramite API, consentendo così alle imprese di sviluppare un’offerta sempre più personalizzata e basata sulle esigenze dei cittadini.


Spid, una rivoluzione che nasce incompresa: ecco un chiarimento

di Alessandro Osnaghi, Università di Pavia

SPID è forse il segnale di un cambiamento di approccio. Si tratta infatti di una soluzione di natura sistemica esclusivamente prodotta dalla cultura tecnica e sviluppata alla fine degli anni 2000, quando era ormai evidente il fallimento di tutte le precedenti iniziative intraprese in Italia nel campo dell’identity management.


“Sfiduciati” sulla strada del CAD: coinvolgiamo tutti gli stakeholder
di Flavia Marzano, presidente Stati Generali dell’Innovazione

Il processo di revisione del testo del nuovo CAD non è stato completamente trasparente, le modalità di revisione non sono state veramente aperte e condivise come richiederebbe il modello di amministrazione che tutti ormai consideriamo consolidato ovvero l’Open Government.

Nuovi modelli cercasi per disseminare la cittadinanza digitale
di Giuseppe Pirlo, Referente dell’Università di Bari per Agenda Digitale e Smart City

All’aumento dei servizi digitali online offerti dalle diverse PA locali bisogna far corrispondere la crescita delle opportunità di utilizzo reale dei servizi stessi da parte della popolazione e del sistema delle imprese locali, monitorando l’efficacia delle politiche adottate in termini di domanda e offerta.


Lo Spid crea “nuove rendita di posizione”, l’accusa di Assoprovider
di Dino Bortolotto, presidente Assoprovider

Lo Stato Italiano ha già investito per almeno una decina di anni nella diffusione di smartcard, ma invece di massimizzarne l’uso, attiva ora il servizio SPID, che sembra essere molto più funzionale alla creazione di nuove rendite di posizione per alcuni soggetti privati, piuttosto che per risolvere un problema agli utenti.

Post-it

La CIE dovrebbe essere solo uno strumento finalizzato alle esigenze di pubblica sicurezza, che nulla ha a che fare con le tematiche di e-government e della agenda digitale e abbandonare del tutto la attuale valenza di strumento di accesso ai servizi in rete. L’identità digitale secondo il modello SPID è invece una infrastruttura fondamentale e strategica proprio per la realizzazione dell’agenda digitale del paese.


Carta d’Identità Elettronica, il fattore chiave è la velocità di attuazione

di Giovanni Manca, esperto di dematerializzazione e sicurezza ICT – Advisory Board Anorc

E’ stato recentemente rilanciato dal Governo il nuovo progetto di Carta d’Identità Elettronica (CIE). Questa iniziativa è importante perché è urgente dotare il Paese di un documento di identità non cartaceo conforme agli standard di sicurezza del passaporto elettronico, anche a fronte degli scenari internazionali sulla sicurezza e l’immigrazione.

Consigliati dagli altri Cantieri

Per il documento basta un link: la rivoluzione promessa dal nuovo CAD
di Eugenio Prosperetti, avvocato, docente informatica giuridica LUISS “Guido Carli”

Con la riforma del CAD si rivede e ribalta il modo in cui la Pubblica Amministrazione comunica con cittadini e imprese, utilizzando formalità e procedure legate al supporto cartaceo. Il nuovo CAD, in sostanza, ridisegna e digitalizza il procedimento amministrativo.


La PA resta al centro del digitale, i servizi al cittadino sono un mito

di Alfonso Fuggetta, professore Ordinario di Informatica presso il Politecnico di Milano

La risposta al problema non è quella di offrire “nuovi servizi digitali” che replichino procedure esistenti, ma quella di non avere alcun servizio e gestire la circolarità delle informazioni tra le amministrazioni.

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