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In primo piano

Nella versione attuale, segnerebbe un vistoso passo indietro rispetto alla legge 241/90, che oggi regola l’accesso dei cittadini ai documenti della pubblica amministrazione e che ha però un enorme limite: di consentire l’accesso solo a chi dimostri un interesse diretto, concreto e attuale alle informazioni richieste. Ciò si traduce, ad esempio, nell’impossibilità di un giornalista o di una Ong a richiedere con successo i dati sull’inquinamento prodotto dall’Ilva a Taranto

Ecco come affilare le armi (spuntate) del Foia

di Marco Scialdone, segretario di Agorà Digitale

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni e, così, anche il provvedimento in esame presenta una serie di criticità che sono in grado di depotenziarne, se non annullarne, i benefici. In primo luogo, a fronte di una richiesta da parte del cittadino, la PA non sarà tenuta a rispondere


Foia e Cad, un decalogo per l’attuazione
di Francesco Piero Paolicelli, esperto Open Data

Siamo ad un punto di svolta. Ecco cosa aiuterebbe la PA, nel quotidiano, a capire come muoversi partendo dal CAD in ottica “pratica” e di chi è “in trincea”; un piccolo decalogo con una proposta: un openData Index di ogni PA, in ottica di punteggio per accessibilità ai finanziamenti

Nicolini (Cisis): “Il registro scolastico elettronico è la ‘killer application’ di Spid”
di Andrea Nicolini, Cisis

Il registro elettronico ha tutte le caratteristiche per essere una killer application di Spid: permetterebbe di avere una sola credenziale per gli insegnanti, per accedere a tutti i registri in qualunque scuola siano; ai genitori di avere una sola credenziale a prescindere dal numero di figli; alle segreterie amministrative di sgravarsi di un compito oggettivamente complesso


Italiani ignoranti digitali, una soluzione nel framework europeo Digcomp
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Per sconfiggere l’analfabetismo funzionale sono indispensabili linee di intervento che agiscano su più fronti contemporaneamente, e su alcuni possiamo già rilevare una chiarezza di piano di azione, se non ancora dei risultati tangibili. Vediamo quali

Speciale FPA

Le grandi firme commentano il CAD

Leggi il nostro dossier, dove 16 tra i maggiori esperti della materia analizzano i pro e i contro del nuovo codice della PA digitale. Tra gli altri: Elio Gullo (Funzione pubblica), Carlo Mochi Sismondi (FPA), Gianni Dominici (FPA), Mario Calderini (Polimi), Enrico Consolandi (Magistrato) e noti giuristi del digitale

Post-it

Spid, gli equivoci che mettono a rischio il progetto
di Alessandro Osnaghi, Università di Pavia

Il rischio che errori concettuali e sistemici imposti per decreto nella implementazione della CIE possono ostacolare il successo di SPID, ad esempio l’idea di inserire nella CIE un riferimento alla identità digitale: questo complicherebbe enormemente le cose

Il finto Foia tradisce la Riforma PA: ecco perché non arrenderci

di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Nonostante il percorso partecipato che aveva portato associazioni e parlamentari ad un confronto sul merito fino all’introduzione del Foia nella legge delega di riforma della PA, nonostante la richiesta espressa da diverse associazioni, il processo di elaborazione è stato del tutto chiuso alla partecipazione

Puntini

Il nuovo CAD e la “burocrazia difensiva”
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA

Chiamo “burocrazia difensiva” quell’atteggiamento, comunissimo tra i dirigenti pubblici, per cui è solo non facendo che si evitano rischi. E’ burocrazia difensiva pretendere un doppio canale digitale, ma anche cartaceo per i documenti, perché “non si sa mai”. E’ burocrazia difensiva chiedere cento pareri prima di applicare un’innovazione e chiedere ai cittadini informazioni che l’amministrazione ha già. E’ burocrazia difensiva allungare i tempi dell’entrata in vigore di un vero switch off al digitale

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