testata FPA

n° 9 del 14 aprile 2016

In primo piano

Alla ricerca del cittadino digitale
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA
Non esiste tout court un cittadino digitale, quanto piuttosto cittadini che usano di volta in volta canali diversi per interloquire con la PA. Grande attenzione va quindi impiegata nel definire i punti di contatto, senza demonizzare l’analogico e sapendo che la partecipazione attiva dei cittadini è indispensabile

Ecco come la PA può farsi un cervello digitale
di Laura Castellani, Settore Infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della Società dell’Informazione, Regione Toscana
Il tema della cittadinanza digitale è il fulcro attorno al quale devono ruotare tutte le politiche per l’innovazione tecnologica all’interno della PA. Ma per far questo ci deve essere la consapevolezza vera dell’importanza dell’innovazione digitale come leva fondamentale per la crescita del paese

La PA è come la Ford modello T
di Giovanni Vetritto, Presidenza del Consiglio dei Ministri
La cittadinanza digitale deve essere la capacità degli attori pubblici di favorire l’offerta ai cittadini di una somma di servizi di interesse collettivo adeguata, per qualità e quantità, alle potenzialità della società e dell’economia nell’età del digitale. Per far questo si deve rapidamente superare il modello fordista che ancora impera nella PA

Dato pubblico, perché serve cambiare paradigma
di Andrea Piscopo, responsabile settore informatico e agenda digitale, Comune di Mantova

Per realizzare una vera cittadinanza digitale occorre cambiare la PA ripensando i processi organizzativi di erogazione servizi e il modello di gestione del dato pubblico, andando verso un’ottica di dati distribuiti, mettendoli in riuso su tutta la filiera


PA, necessaria una inversione di tendenza: focus sui dati e non sulle applicazioni
di Luigi Sculco, dirigente Area DWH, BI e Internal Audit, DCSIT, Inps

Nonostante “trasformata in bit”, la burocrazia è rimasta tale, e i moduli online sono copie telematiche dei moduli cartacei. Serve una inversione di tendenza “strutturale”: guardando più ai dati che non alle applicazioni, ma in modo consapevole. Aver pubblicato gran messe di “Open Data” non ci placa la coscienza


Come il cittadino diventa l’attore principale dell’ecosistema PA
di Eduardo Rispoli, Partner, Whitehall Reply

Il cittadino deve diventare l’attore principale dell’ecosistema PAD (Pubblica Amministrazione Digitale) ed avere la possibilità, attraverso gli strumenti già messi a disposizione di poter accedere digitalmente a tutti servizi della PA. E attuare realmente il tanto auspicato Citizen Relationship Management

Post – it

Poste, “Ecco perché Spid è un business istituzionale, per cambiare l’Italia”
di Monica Pilleddu, responsabile Architetture Digitali PA, Posteitaliane

Il concetto di cittadinanza porta con sé l’evoluzione dei concetti di identificazione, riconoscimento e lasciapassare arricchendosi di un nuovo agire mirato alla fruizione dei servizi in rete in sicurezza e privacy


Ecco come le Regioni affrontano l’emergenza competenze digitali
di Oscar Sovani, coordinatore inter-regionale Reti di conoscenza per le trasformazioni digitali, Commissione speciale Agenda Digitale

L’iniziativa prioritaria è la creazione di Centri di Competenze Digitali sovraregionali a supporto tecnico specialistico sia delle amministrazioni regionali, sia degli enti locali

Consigliati dagli altri Cantieri

Come educare ad una cittadinanza matura e non eterodiretta
di Piero Dominici, Università di Perugia
Scuola e università, istruzione, educazione e formazione dovrebbero essere poste, concretamente, al centro di ogni progettualità e processo innovativo e nell’affrontare le sfide della cittadinanza e di una innovazione inclusiva, che sono le sfide della (iper)complessità ma anche della responsabilità. Ecco come

Open data, passare dalle buone pratiche alla strategia
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il tema degli open data continua ad essere argomento di nicchia. E questo nonostante buone pratiche di dataset aperti di qualità si stiano diffondendo in modo sempre più visibile. Per questo è necessario che ci sia una chiara strategia sugli open data. O, meglio ancora, che l’openness diventi strategica


Italia sicura se fa sistema: le priorità Paese sul tavolo CantieriPA
di Gabriele Faggioli, avvocato Partners4innovation, presidente Clusit, Associazione Nazionale per la Sicurezza Informatica
E’ necessario realizzare dei piani strategici a livello nazionale che prevedano non solo misure di contrasto ai crimini che coinvolgono lo spazio virtuale, ma anche azioni di sensibilizzazione e di coordinamento: la ricerca Clusit

Speciale Cantieri

I protagonisti raccontano Spid: cosa è ora, come sarà

 

Leggi il nostro dossier, che raccoglie 9 testimonianze di chi sta lavorando per realizzare il salto culturale e organizzativo necessario per portare in porto un’infrastruttura “mai tentata prima in Italia”

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