testata FPA
n° 11 del 4 maggio 2016

In primo piano

AgID: “Una domanda pubblica di qualità per fare l’agenda digitale”
di Mauro Draoli, responsabile Servizio strategie di procurement e innovazione del mercato, AgID

In concomitanza all’avvio dei lavori del tavolo dedicato al procurement, il cui primo incontro è programmato venerdì 6 maggio, pubblichiamo la riflessione a firma dell’Agenzia per l’Italia Digitale che dà input al confronto e allo scambio di idee e progetti come vuole il progetto “I Cantieri della PA digitale”

Appalti informatici, come Anac e AgiD combatteranno la corruzione
di Alessandro Pierdominici, Federico Dini e Stefano Fuligni, ANAC

Il Protocollo riprende alcuni spunti di collaborazione definiti in una precedente intesa intercorsa nel febbraio 2012 tra l’ex Avcp e l’allora DigitPA, finalizzati a regolare lo scambio di informazioni sugli appalti pubblici di servizi e forniture attinenti all’ICT, consentendo di attivare una cooperazione istruttoria per il migliore svolgimento delle relative attività istituzionali

Federsanità: “La miopia digitale che affligge gli acquisti innovativi”
di Angelo Lino Del Favero, direttore generale Istituto Superiore di Sanità e presidente nazionale Federsanità ANCI

Continuano ad essere carenti gli interventi di innovazione sui processi “core” di un sistema sanitario, ovvero i processi di cura, le reti di patologia, l’assistenza territoriale; così come sul coinvolgimento dei cittadini. la spesa in Italia per le tecnologie digitali è pari solo a 22 euro per abitante


Appalti pre-commerciali, perché i servizi di ricerca rischiano l’esclusione
di Francesco Molinari, Politecnico di Milano

Rispetto alle forme di PCP dichiarate ammissibili da ANAC, si rileva un problema interpretativo: il valore di un servizio di R&S si materializza per il committente nei risultati che esso produce, non già nella mera esecuzione di generiche o propedeutiche “attività di ricerca e sperimentazione” sul tema


Appalti, digitale sì ma non troppo: le zone d’ombra del nuovo codice
di Sarah Ungaro, Digital&Law Department Studio legale Lisi

Secondo gli esperti diverse sono le disposizioni in questo nuovo codice che ripetono principi generali già previsti dal Codice dell’amministrazione digitale e la cui attuazione viene inspiegabilmente differita o limitata da importanti eccezioni, con il risultato infausto di avere norme affastellate, ripetitive e contraddittorie. Facciamo il punto con il contributo dello Studio Legale Lisi

Aspettando #forumpa2016

Digital first: a #forumpa2016 il punto con Antonio Samaritani

 

Convegno di scenario dedicato al percorso per realizzare in Italia una vera cittadinanza digitale. A guidare il confronto Antonio Samaritani, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale.


[fc.10] Le nuove regole, le competenze e le piattaforme tecnologiche e per un efficiente e trasparente procurement pubblico

Non c’è dubbio che perché la PA possa disporre di un efficiente mercato digitale, ma soffre del basso livello di competenze digitali a diversi livelli professionali e di responsabilità. Per questo bisogna avviare un quadro di interventi coordinato e capillare, con supporto formativo e metodologico concreto e tangibile, magari attivando nodi di supporto delle amministrazioni più grandi verso quei territori che faticano per dimensioni, risorse e cultura

FORUM PA 2016, il programma è on line: naviga e iscriviti agli appuntamenti

Post – it

Appalti pre-commerciali, Anac: “Ecco i settori PA su cui fare ricerca e sviluppo”
di Alberto Cucchiarelli, responsabile Ufficio Regolazione in materia di Contratti Pubblici, Autorità Nazionale Anticorruzione

Accanto ai settori di attività economica individuati dalla legge 221/2012 – Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese, l’Autorità ha indicato ulteriori settori per cui ritiene il PCP un utile ed efficace strumento per lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, quali il sanitario, l’efficientamento energetico e la lotta contro i cambiamenti climatici

Cobis (Miur): “Ecco le nostre soluzioni per gli appalti precommerciali”
di Fabrizio Cobis, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Il nuovo Programma Nazionale della Ricerca, coordinato dal Miur e di imminente approvazione in sede Cipe, introduce strumenti sperimentali per lo stimolo della ricerca e dell’innovazione attraverso la domanda di soluzioni innovative, sia essa pubblica, sia mediata dall’interazione con gli utenti


Appalti pre-commerciali, sulle definizioni l’Italia diverge dall’Europa
di Francesco Molinari, Politecnico di Milano

I servizi di ricerca e sviluppo tecnologico vengono distinti dall’ANAC dai servizi di ricerca e sviluppo tout court. Si deve logicamente inferire che un servizio di ricerca e sviluppo “non tecnologico” non abbia titolo per essere acquisito all’interno di un contratto di appalto pre-commerciale. Questa conclusione per quanto logica appare inaccettabile per una serie di motivazioni

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