testata FPA

n° 12 del 7 giugno 2016

In primo piano

Conservazione digitale, la nuova sfida è il documento senza formati

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Il documento abbandona la forma classica di res signata legata al proprio contenitore, per entrare in quella fluttuante e caduca di un oggetto che lo contiene che cambia al mutare delle tecnologie. Dobbiamo pensare non alla dematerializzazione dei documenti, quanto alla loro dedocumentalizzazione, sotto forma di contenuti indipendenti dal supporto e dai formati che li rappresentano


Conservazione digitale, impariamo dai casi di Inps, Difesa e Regione Marche
di Paolo Catti, associate partner P4I, Partners4Innovation

Un passo sostanziale è la definizione chiara e puntuale dei ruoli e delle responsabilità. Un’azione non semplice da affrontare perché in molte PA mancano le competenze: sia di chi fa l’archivista, sia di chi fa il conservatore digitale. Vanno però costruite, la chiave di volta per il successo di un progetto di Conservazione sta nel modello organizzativo adottato

Il software non basta, la PA senza carta la fanno le persone
di Robert Braga, collaboratore Osservatorio Professionisti & Innovazione Digitale della School of Management Politecnico di Milano

Se da una parte l’evoluzione tecnologica e le offerte delle software house possono aiutare la PA ad affrontare il cambiamento, dall’altra anche gli addetti ai lavori devono fare la loro: non serve organizzare dei corsi di formazione ad hoc per meglio conoscere la normativa quando poi l’atteggiamento è scettico

Firma digitale, ecco come farla bene con eIDAS

di Eleonora Bove, FPA

L’allineamento agli standard individuati a livello europeo è l’unica strada sensata per evitare che i prestatori di servizio nazionali si trovino da un lato limitati a vendere i propri servizi solo al solo territorio nazionale, dall’altro ad avere una contrazione del mercato domestico come conseguenza della competizione con i prestatori esteri che potranno operare in Italia grazie ai principi di libera circolazione di prodotti e servizi

Post – it

Agenzia delle Entrate: “La precompilata rivoluziona il rapporto fisco-cittadino”

di Andrea Palma, responsabile Sistemi Evolutivi Dichiarazioni, direzione centrale Gestione Tributi, Agenzia delle Entrate

Rispetto al 2015 entra nel modello precompilato dal Fisco una significativa mole di spese detraibili e deducibili, dati che riguardano le spese più comuni nella vita del cittadino: le spese sanitarie (con l’unica eccezione dei farmaci da banco), le spese universitarie, i contributi per la previdenza complementare, gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica


Protocollo informatico, a regime entro agosto 2016: come cambia il lavoro pubblico
di Roberta Santopietro, dottore commercialista e revisore legale, dottore di ricerca in Economia e Direzione delle Aziende Pubbliche

Le pubbliche amministrazioni entro il 12 agosto dovranno adeguare i sistemi di gestione informatica dei documenti al D.P.C.M. del 13 novembre 2014. Cambiamento importante per la gestione dei flussi documentali con conseguenze sull’organizzazione interna del personale

eDoc, Inps: “Cambiamo i processi per innovare l’organizzazione”

di Diego De Felice, dirigente generale della Struttura di progetto Archivi e dematerializzazione, Inps

L’Istituto ha sviluppato un progetto di gestione complessiva del patrimonio informativo e documentale che, partendo dalle funzioni “core”, ricomprenda la gestione di tutta la documentazione prodotta negli anni, conservata in parte presso l’Istituto ed in parte in archivi a gestione esternalizzata

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