testata FPA
n° 14 del 16 giugno 2016

In primo piano

Codice appalti, il digitale una beffa: se ne parla (forse) nel 2018
di Stefano Ricci, Università degli Studi dell’Insubria e Alice Castrogiovanni, avvocato

In alcuni casi le stazioni appaltanti non sono obbligate a richiedere mezzi di comunicazione elettronici, una comoda scorciatoia per la PA che anziché perseguire la strada dell’innovazione, decida di restare sul vecchio modello organizzativo

Dallo studio è emerso, per il nostro Paese, che laddove la corruzione e l’inefficienza mettono a rischio il sistema di appalti pubblici esiste un deficit di capacità amministrativa, oltre che un’eccessiva complessità del quadro legislativo. Tra le criticità: orientamento agli elementi formali a discapito degli obiettivi finali

La PA ha bisogno di start up: cercasi modelli di sourcing innovativi
di Fabrizio Rauso e Monica Gabrielli, Digital Organization, Sogei S.p.A

Le competenze non certificate, l’assenza di curricula, la bassa conoscenza delle procedure pubbliche, la scarsa affidabilità nel lungo periodo e l’offerta di servizi innovativi, non riconducibili ai meta prodotti previsti dai cataloghi elettronici hanno determinato uno scarso livello di offerta da parte delle startup alla PA


Ecco la soluzione per gestire con trasparenza gli acquisti PA
di Ezio Melzi, consigliere delegato BravoSolution Italia

BravoAdvantage è un’applicazione di “interoperabilità” tra sistemi in contesto pubblico, per una gestione efficiente degli adempimenti ANAC (CIG e SmartCIG)


Acquisti ICT, ecco su cosa bisogna lavorare per innovarli
di Manuela Brusoni, presidente Azienda Regionale Centrale Acquisti, Regione Lombardia

Policy, management e rapporti con PMI e start up: tre punti da cui partire per migliorare i sistemi di acquisto di tecnologia e innovazione nelle pubbliche amministrazioni. Vediamoli nel dettaglio

Post – it

Appalti pre-commerciali, UE: “Ecco quando e come possono funzionare”
di Sara Bedin, membro dell’iniziativa EAFIP della Commissione Europea (DG-Connect) come specialista di appalti pubblici pre-commerciali

La credibilità del PCP, nonché la idoneità a generare gli impatti attesi, si fonda sull’azione bottom-up dei diversi attori chiamati ad erogare servizi di interesse pubblico. Resta ferma l’azione del policy maker nella fissazione di obiettivi prioritari di miglioramento della qualità dei servizi pubblici, oltre che nell’abilitazione di processi di aggregazione della domanda pubblica

La Commissione europea ha chiarito l’insussistenza di aiuti di stato qualora il prezzo pagato per le prestazioni rispecchi pienamente il valore di mercato dei benefici ricevuti dall’acquirente pubblico e dei rischi assunti dai fornitori partecipanti alla gara. A condizione che siano verificati una serie di presupposti: vediamo quali

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