Testata FPA
n°17 del 25 luglio 2016

In primo piano

Corso: “Bene il Piano Nazionale della Cronicità, ma la sfida è sul digitale”
di Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano

La sfida della cronicità si vince (o si perde) con il digitale. Occorre piena consapevolezza ed un intervento deciso e coraggioso che superi le frammentazioni e le lentezze dei sistemi attuali e promuova la diffusione congiunta e coerente di nuove tecnologie, nuove competenze e nuovi modelli organizzativi


Logistica del paziente e gestione processi: l’esperienza del Gemelli
di Enrico Zampedri, direttore del Policlinico Universitario A. Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore

Non è più possibile ragionare e programmare per insiemi autonomi e separati: il sistema ospedaliero è un sistema ove ogni variabile influenza le altre e ogni comportamento (o l’assenza di esso) ha concrete ed evidenti conseguenze


Patto della Salute, la cornice per mettere a sistema le nostre risorse migliori
di Paolo Misericordia, Responsabile Area ICT di FIMMG

Poste le condizioni per stabilire le sinergie più efficaci tra professionisti e livelli istituzionali, per conoscere, gestire e risolvere i problemi emergenti che derivano dall’impatto con le nuove tecnologie. In questo senso, il Patto per la Sanità Digitale traccia il disegno per ricomprendere tali percorsi. Sarebbe però auspicabile che presso la cabina di regia del NSIS e, comunque, nei tavoli tecnici a questa collegati, siano ascoltate le voci dei medici


Perché è importante la narrazione sul web di pazienti e professionisti della salute
di Gaetana Cognetti e Virginia Scarinci, Associazione BDS – Biblioteca Istituto Regina Elena

Il taccuino del paziente è un’integrazione narrativa con cui il paziente può evidenziare problematiche, attività, risposte alle terapie. La moltiplicazione delle iniziative in questo campo rende necessaria la costruzione di archivi informativi e portali di qualità per non disperdere il patrimonio di conoscenze, cui la medicina umanistica contribuisce in buona parte


Tra le sfide principali per i servizi sanitari digitali è la concretizzazione dello slogan “il paziente al centro”, ma la percentuale di servizi disponibili che si basa su un’applicazione completa della logica del co-design è ancora molto bassa

Post-it

Patto per la Sanità Digitale, bello ma squattrinato. Polimi: “Le quattro azioni necessarie dopo il Patto”
di Mariano Corso, Chiara Sgarbossa e Marco Paparella, Osservatorio Innovazione in Sanità, Politecnico di Milano

L’approvazione del Patto per la Sanità digitale consente di puntare sul digitale per mettere il Sistema Sanitario di restare sostenibile e fronteggiare sfide epocali. Un passo avanti significativo a cui deve seguire lo sviluppo di piani sfidanti e coerenti


Colli Franzone: “Investire 5 mld per risparmiarne 7, ecco il Patto Sanità Digitale (tra luci e ombre)”
di Paolo Colli Franzone, Osservatorio Netics sull’Innovazione in Sanità

L’idea del Patto per la Sanità Digitale è semplice: le ICT rappresentano un formidabile driver per la reingegnerizzazione dei processi dei servizi socio-sanitari e per l’efficientamento del sistema. Tutto parte dal Master Plan e dalla capacità della componente pubblica di coinvolgere la componente privata

Consigliati dagli altri Cantieri

Ma quale è lo stato attuale del sistema Italia proprio in riferimento al Cloud e i Dati Center? Come si intrecciano le nuove tecnologie e le nuove piattaforme con la Digitalizzazione della P.A. e con gli investimenti dei privati sul nostro territorio? Il quadro, della FUB

Acquisti ICT in Sanità, i progetti EU che cambiano la prospettiva
di Angelo Lino Del Favero, direttore generale Istituto Superiore di Sanità e presidente nazionale Federsanità ANCI

Oltre ad affrontare il tema della remunerazione i due progetti europei StopAndCore e RitmoCore propongono una visione alternativa all’investimento nelle tecnologie digitali che potrebbe agevolare il lavoro dei soggetti decisori nelle aziende sanitarie. Anziché prevedere capitoli di spesa aggiuntivi per l’innovazione tecnologica o l’avvio di servizi ex novo si mira a sfruttare un “canale” di spesa già aperto da anni aggiungendo la componente di innovazione mancante

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