testata FPA

n° 16 del 4 agosto 2016
EDIZIONE ESTIVA, la redazione propone una selezione dei migliori articoli pubblicati finora per comprendere lo stato dell’arte in materia di cittadinanza digitale

In primo piano

Nell’ambito della cittadinanza digitale il 2016 è stato finora caratterizzato da alcuni nuovi elementi che danno il sapore della svolta possibile, tra cui certamente Spid. Prima della pausa estiva facciamo il punto su quanto emerso dal dibattito aperto su queste pagine. Da settembre torneremo, seguendo con attenzione e cercando di contribuire con un dibattito aperto e positivo questo percorso fondamentale per la crescita del Paese

Stato dell’arte

La collaborazione strutturata tra operatori economici e Pubblica Amministrazione (PA) accelera il processo di digitalizzazione del Paese. Gli strumenti attuali risultano ancora inadatti o poco utilizzati. Diventa così fondamentale l’identificazione di efficaci modelli di partecipazione dei privati

#forumpa2016 si apre su cinque raccomandazioni chiave che rivolge sia alla politica sia alle amministrazioni. Cinque mosse per far diventare realtà quella cittadinanzadigitale che è pure il primo degli articoli della Riforma Madia. Vediamole nel dettaglio

Il modello di Agid sceglie di percorrere la strada dell’apertura, con la diffusione degli open data e l’apertura dei servizi tramite API, consentendo così alle imprese di sviluppare un’offerta sempre più personalizzata e basata sulle esigenze dei cittadini

La PA è come la Ford modello T
di Giovanni Vetritto, Presidenza del Consiglio dei Ministri

La cittadinanza digitale deve essere la capacità degli attori pubblici di favorire l’offerta ai cittadini di una somma di servizi di interesse collettivo adeguata, per qualità e quantità, alle potenzialità della società e dell’economia nell’età del digitale. Per far questo si deve rapidamente superare il modello fordista che ancora impera nella PA

Tortorelli (Agid): “Ecco la roadmap per l’identità digitale”
di Francesco Tortorelli, AgID, Dirigente Responsabile Area Architetture, standard e infrastrutture

Nel corso degli ultimi 22 mesi AgID ha portato avanti SPID secondo un modello partecipativo al quale da subito si sono associate amministrazioni centrali, regioni ed una rappresentanza di comuni: approccio multidisciplinare e multidimensionale


Spid: che cosa manca per garantirne il successo
di Nello Iacono e Alessandro Longo

Come emerge dai tanti contributi del nostro speciale dedicato al Sistema Pubblico di Identità Digitale, sono ancora tanti i tasselli che dovranno andare a posto per assicurare un successo a questo progetto. Spid è una infrastruttura fondamentale per diffondere il digitale tra cittadini e imprese, ma è anche un “mai tentato prima” in Italia e dai caratteri rivoluzionari


Spid, gli equivoci che mettono a rischio il progetto
di Alessandro Osnaghi, Università di Pavia

Il rischio che errori concettuali e sistemici imposti per decreto nella implementazione della CIE possono ostacolare il successo di SPID, ad esempio l’idea di inserire nella CIE un riferimento alla identità digitale: questo complicherebbe enormemente le cose


La PA che si organizza per diventare digitale
di Michele Benedetti, Politecnico di Milano

Definire meccanismi efficienti per la gestione dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione è una priorità assoluta, e diventa indispensabile capire come e su quali attività attuare interventi di digitalizzazione, anche con soluzioni che generano economie di scala, ad esempio introducendo forme di collaborazione tra Enti o forme di gestione associata delle funzioni

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