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In primo piano
La rivoluzione digitale nel paese ha bisogno di soluzioni di pronto moda, mentre la pubblica amministrazione, le imprese e il mercato si ostinano a confezionare soluzioni di sartoria su misura. Tre passi necessari per una svolta
Come il Governo Usa sta passando al cloud: una lezione per l’Italia
di Enrico Martini, Ministero dello Sviluppo Economico
Dei quasi 10.600 data center delle Agenzie federali esistenti nel 2010, oltre 3mila sono stati chiusi. Su 24 agenzie federali, i Dipartimenti di Agricoltura, Difesa, Interno e Tesoro rappresentano l’84% delle chiusure. Diciannove agenzie hanno riferito di aver raggiunto un risparmio di 2,8 miliardi di dollari in termini di costi operativi e di spese in conto capitale tra il 2011 e il 2015, e hanno spostato i carichi di lavoro nel cloud
Ecco come Inail porterà sul cloud altre amministrazioni pubbliche: la roadmap
di Fabio Romano, responsabile dei progetti strategici di Evoluzione del Data Center e di Abilitazione dei Servizi Infrastrutturali alle altre PA, Inail
In un primo momento, i servizi Cloud offerti alle altre amministrazioni saranno erogati su infrastrutture INAIL (on Premises) e per questo l’Istituto implementerà un modello di IT as a Service (ITaaS), diventando un vero e proprio Service Provider pubblico. Successivamente, si andrà verso un sistema di Cloud Brokering finalizzato ad offrire anche servizi “Trusted”, che sfrutteranno le più note piattaforme di Public Cloud presenti sul mercato
Questa tecnologia interesserà gli ambiti della Smart City, ad esempio quello del controllo del traffico (impianti semaforici, telecamere di sicurezza, etc.) da parte dei Vigili Urbani e delle autorità di Polizia. Altre applicazioni abilitate dagli smart contract possono riguardare il settore dei servizi pubblici (acqua, gas, elettricità etc.). Ma ci sono già applicazioni blockchain per le funzioni in back-office della Pubblica Amministrazione
L’Emilia-Romagna punta decisamente sulla scuola per entrare a pieno titolo in quella che l’Unione Europea ha recentemente definito “Gigabit Society”. Per l’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, infatti, vuol dire anche imprenditorialità digitale per gli studenti fatta “con” le principali imprese della regione e fatta “in” luoghi precisi, i “laboratori territoriali”
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