Forumpa.it | Spid, primo bilancio in attesa di una svolta (promessa da AgID)


testata FPA

n° 15 del 21 luglio 2016

In primo piano

Ecco tutte le fragilità di Spid. Agid: “pronte le soluzioni”
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

SPID è uno dei principali programmi strategici per la trasformazione digitale del Paese. I suo stato di sviluppo è da seguire con attenzione e tutti i segnali deboli non confortanti suscitano preoccupazioni. Dallo stato di diffusione al modello di gestione. Ma l’Agenzia risponde: “Ci stiamo lavorando, aspettate e vedrete”

Tomasini (Inail), Spid: “Ecco la nostra strategia, per il circolo virtuoso del digitale”
di Stefano Tomasini, Direttore Centrale per l’Organizzazione Digitale INAIL e Michele Mellone – Ufficio Strategie digitali, Architetture IT e Sicurezza INAIL

INAIL è stata tra le prime amministrazioni a rilasciare servizi con SPID, sulla base di una strategia che vede SPID come elemento essenziale per l’innesco di un circolo virtuoso nella società italiana

Il nuovo sito del Comune di Venezia, tra i primi a seguire le linee guida per il design definite da AgID, è il risultato di un lavoro profondo di reingegnerizzazione e di innovazione del rapporto con cittadini e city user

Il Comune di Reggio Emilia è nello Spid, “siamo da sempre ottimisti digitali”
di Barbara Leoni, Responsabile Gestione dei Sistemi Informativi, Comune di Reggio Emilia

All’idea di identità digitale unificata, il Comune di Reggio Emilia ha creduto da subito, quando ancora lo SPID era un’utopia e, timidamente, nascevano le prime iniziative locali, ma nessuno ci scommetteva davvero


ANPR, ecco come Cesena si prepara al subentro
di Alessandro Francioni, Dirigente dei Servizi Demografici, Comune di Cesena ed esperto ANUSCA

Il Comune di Cesena è stato il primo comune italiano, insieme al Comune di Bagnacavallo, a pre-subentrare nell’Anagrafe della Popolazione Residente detenuta presso il Ministero dell’Interno. Tra pochi mesi, dopo gli ultimi test, il subentro effettivo

Post – it

Spid: numeri (forse) positivi, ma molti problemi ancora irrisolti
di Andrea Lisi e Sarah Ungaro – Digital&Law Department, Ufficio di Presidenza ANORC Professioni

A quattro mesi dall’avvio di Spid iniziano ad esserci dei riscontri numerici sulla diffusione, ma restano molte le questioni ancora irrisolte

Castellani: “Eidas aiuterà le Regioni a essere hub tecnologico sul territorio”
di Laura Castellani, coordinatrice tecnica “Cittadinanza Digitale” per la Commissione speciale Agenda Digitale delle regioni

Dal punto di vista tecnologico le regole UE non modificano l’intero scenario, bensì molte di queste possono considerarsi un’evoluzione delle precedenti, come ad esempio i formati di firma elettronica avanzata (CAdES, PaDES e XadES) ed il Legislatore italiano sta modificando il CAD per coordinarlo con le Regole comunitarie

Consigliati dagli altri Cantieri

di Eleonora Bove, FPA

I temi al centro del dibattito: la partecipazione civica, la digitalizzazione dei piani delle performance, l’attribuzione di valore probatorio predefinito al documento informatico sottoscritto con firma elettronica semplice – per il cui utilizzo si paventa un rischio per la sicurezza – e la richiesta di mantenere la norma sul piano di continuità operativa e piano di “disaster recovery” e non rimandarla solamente ai testi tecnici


Cloud nella PA, una leva strategica per la crescita nel medio periodo del Paese
di Enrico Martini, Ministero dello Sviluppo economico

Lo scenario attuale è enormemente frammentato e la qualità dei CED non è sufficiente. Il passaggio al Cloud prevede la creazione di Data Center gestiti dalle amministrazioni stesse, che eroghino servizi coerenti con un modello cloud, secondo l’esperienza già sperimentata dal Sistema Pubblico di Connettività, oppure secondo il modello dei Centri di Servizio Territoriali a livello di PA locale

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FPA, Cantieri della PA digitale | Riscontri e nodi di Spid, l’opportunità di eIDAS


testata FPA

n° 14 del 7 luglio 2016

In primo piano

Spid, la Regione Lazio come hub tecnologico per gli enti del territorio
di Maurizio Stumbo, Direzione Sistemi Informativi, LAZIOcrea

Con la scelta architetturale adottata e realizzando una ‘Attribute Authority ’ centralizzata d’ambito regionale, Regione Lazio, oltre a garantire l’accesso tramite SPID dei propri servizi online, si pone come riferimento tecnologico degli enti locali territoriali

Spid: numeri (forse) positivi, ma molti problemi ancora irrisolti
di Andrea Lisi e Sarah Ungaro – Digital&Law Department, Ufficio di Presidenza ANORC Professioni

A quattro mesi dall’avvio di Spid iniziano ad esserci dei riscontri numerici sulla diffusione, ma restano molte le questioni ancora irrisolte

Castellani: “Eidas aiuterà le Regioni a essere hub tecnologico sul territorio”
di Laura Castellani, coordinatrice tecnica “Cittadinanza Digitale” per la Commissione speciale Agenda Digitale delle regioni

Dal punto di vista tecnologico le regole UE non modificano l’intero scenario, bensì molte di queste possono considerarsi un’evoluzione delle precedenti, come ad esempio i formati di firma elettronica avanzata (CAdES, PaDES e XadES) ed il Legislatore italiano sta modificando il CAD per coordinarlo con le Regole comunitarie

Identità digitali unite d’Europa: sprone per il mercato ma l’Italia è in ritardo
di Eugenio Prosperetti, avvocato, docente informatica giuridica LUISS “Guido Carli”

Con l’adozione del Regolamento eIDAS il quadro normativo viene aggiornato su scala europea per garantire la piena interoperabilità a livello comunitario dei servizi “fiduciari” e dei servizi di identificazione ed autenticazione che sono la base dell’identità elettronica. Ecco alcune riflessioni rispetto alla diffusione di SPID


Cad, non c’è più tempo: eIDAS lancia la corsa all’adeguamento privacy
di Morena Ragone, giurista, dottore di ricerca, esperta di diritti digitali, Stati Generali dell’Innovazione

Dalle osservazioni del Garante della Privacy si evince che il testo di riforma del CAD dovrà essere affinato, e anche con urgenza: il Regolamento eIDAS entra in vigore tra pochi giorni, e non si può rischiare che un testo successivo (il CAD) non sia in linea con gli indirizzi dell’Unione

Puntini

La dichiarazione universale di diritti dell’ONU sulla rete come forza trainante e sostenibile dello sviluppo sociale è stata preceduta di una settimana da un’esperienza interessante del Comune di Follonica

Post – it

Spid, la partecipazione civica come leva per la diffusione
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il periodo elettorale, e al contempo l’avvio di alcuni programmi strategici di Crescita Digitale, portano ad alcune riflessioni sulla spinta possibili per Spid: una sua diffusione rapida consentirebbe di renderlo fattore abilitante della cittadinanza digitale e della partecipazione dei cittadini, consentendo di ridurre drasticamente costi e tempi

Toscana, la diffusione di Spid opportunità per la cittadinanza digitale
di Grazia Ugolini, Direzione Generale Organizzazione e Sistemi Informativi, Regione Toscana

A tre mesi dalla sua attivazione SPID è ormai una realtà che, lentamente, si sta diffondendo tra le PA e che sta conquistando la fiducia dei cittadini. Ecco come contribuire affinché il sistema decolli definitivamente: l’esempio della Regione Toscana

Consigliati dagli altri Cantieri

di Andrea Servida, Commissione Europea, Direzione Generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie DG CONNECT

Dal 1° luglio, una firma elettronica qualificata avrà lo stesso valore giuridico di una firma autografa e questo non solo in Italia, ma in tutti i paesi UE. Lo stesso vale per gli altri servizi fiduciari, come ad esempio un recapito certificato che dovrà essere riconosciuto analogamente in Francia o in Bulgaria. Godranno dello stesso effetto giuridico aumentando di fatto la certezza legale e la sicurezza delle transazioni elettroniche e favorendo conseguentemente la realizzazione di un mercato unico digitale


AgID: “Con eIDAS più fiducia tra consumatori e imprese”
di Stefano Arbia, rappresentante italiano presso le Istituzioni europee per i lavori afferenti il regolamento eIDAS, AgID

Verrà agevolata la fruibilità dei servizi online di tutte le pubbliche amministrazioni dell’Unione e il commercio elettronico grazie all’introduzione di una normativa che consente di rafforzare il concetto di cittadinanza europea

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FPA, Cantieri della PA digitale | Spid alla sfida della diffusione


testata FPA

n° 13 del 23  giugno 2016

In primo piano

Spid, la partecipazione civica come leva per la diffusione
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il periodo elettorale, e al contempo l’avvio di alcuni programmi strategici di Crescita Digitale, portano ad alcune riflessioni sulla spinta possibili per Spid: una sua diffusione rapida consentirebbe di renderlo fattore abilitante della cittadinanza digitale e della partecipazione dei cittadini, consentendo di ridurre drasticamente costi e tempi

Toscana, la diffusione di Spid opportunità per la cittadinanza digitale
di Grazia Ugolini, Direzione Generale Organizzazione e Sistemi Informativi, Regione Toscana

A tre mesi dalla sua attivazione SPID è ormai una realtà che, lentamente, si sta diffondendo tra le PA e che sta conquistando la fiducia dei cittadini. Ecco come contribuire affinché il sistema decolli definitivamente: l’esempio della Regione Toscana

Spid attivo a Venezia, ecco come procede (e che cosa migliorare)
di Alessandra Poggiani, direttore generale di Venis

Il Comune di Venezia ha scelto di rendere disponibili da subito servizi “massivi”, per rendere più agevole quel networking effect per il quale più servizi importanti vengono messi a disposizione, più credenziali SPID verranno richieste da cittadini e imprese, più le PA saranno portate a digitalizzare i servizi. Un processo virtuoso

Spid a Lecce, passepartout per la rivoluzione digitale permanente
di Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione tecnologica, Comune di Lecce

L’adesione a Spid, l’attuazione dei servizi di SalentoGov, e i primi risultati raggiunti a Lecce dimostrano che la rivoluzione digitale ha casa dove c’è la volontà di realizzarla, con processi, procedure e modalità che abbiano come unico fine il miglioramento della qualità della vita del cittadino


DIGCOMP, la nuova versione: l’Europa rilancia sulle competenze (nel silenzio dell’Italia)
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il tema della carenza di competenze digitali è sempre più urgente da affrontare, e la Commissione Europea questo può comportare un aggravio di costi collegati ai nuovi servizi digitali. E’ urgente un’azione di sistema basata su DIGCOMP, la cui nuova versione inserisce i dati come elemento essenziale per la cultura digitale

Post – it

“Collaborare è Bologna”: ecco la nuova cultura della PA
di Michele D’Alena, Comune di Bologna

Ci sono rischi e conflitti non semplici da gestire per preparare al cambiamento sia pezzi di città che di Amministrazione. “Collaborare è Bologna” è una iniziativa che innesca un percorso di politica, pensiero, strumenti e progetti da cui partire

Una roadmap pubblica per la partecipazione civica: il caso del Trentino
di Gianfranco Stellucci, Area Consulenza PAT, Informatica Trentina S.p.A. e Patrizia Gentile, Servizio Segreteria della Giunta, Provincia autonoma di Trento

Sin dal 2008 la Provincia autonoma di Trento ha attivato iniziative volte a diffondere ed incrementare la cultura della partecipazione, estendendo la partecipazione alla società civile e promuovendo verso la cittadinanza la partecipazione con l’ausilio di processi e strumenti di carattere innovativo. Ecco alcuni esempi

Consigliati dagli altri Cantieri

di Robert Braga, collaboratore Osservatorio Professionisti & Innovazione Digitale della School of Management Politecnico di Milano

Se da una parte l’evoluzione tecnologica e le offerte delle software house possono aiutare la PA ad affrontare il cambiamento, dall’altra anche gli addetti ai lavori devono fare la loro: non serve organizzare dei corsi di formazione ad hoc per meglio conoscere la normativa quando poi l’atteggiamento è scettico


Campania, gli open data diventano iniziativa civica
di Ilaria Vitellio, ceo di Mappina e vicepresidente di onData

In assenza ancora di azioni che concretizzino la delibera regionale campana del 2012 sul portale open data, ecco l’iniziativa civica del “non portale ufficiale” della Regione Campania, uno stimolo per le amministrazioni affinché si attivino per rilasciare i dati che posseggono in formato aperto

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FPA, Cantieri della PA digitale | Cittadinanza digitale: come vincere la partita in cinque mosse


testata FPA

n° 12 del 9 giugno 2016

In primo piano

#forumpa2016 si apre su cinque raccomandazioni chiave che rivolge sia alla politica sia alle amministrazioni. Cinque mosse per far diventare realtà quella cittadinanzadigitale che è pure il primo degli articoli della Riforma Madia. Vediamole nel dettaglio

La collaborazione strutturata tra operatori economici e Pubblica Amministrazione (PA) accelera il processo di digitalizzazione del Paese. Gli strumenti attuali risultano ancora inadatti o poco utilizzati. Diventa così fondamentale l’identificazione di efficaci modelli di partecipazione dei privati

“Collaborare è Bologna”: ecco la nuova cultura della PA
di Michele D’Alena, Comune di Bologna

Ci sono rischi e conflitti non semplici da gestire per preparare al cambiamento sia pezzi di città che di Amministrazione. “Collaborare è Bologna” è una iniziativa che innesca un percorso di politica, pensiero, strumenti e progetti da cui partire

Una roadmap pubblica per la partecipazione civica: il caso del Trentino
di Gianfranco Stellucci, Area Consulenza PAT, Informatica Trentina S.p.A. e Patrizia Gentile, Servizio Segreteria della Giunta, Provincia autonoma di Trento

Sin dal 2008 la Provincia autonoma di Trento ha attivato iniziative volte a diffondere ed incrementare la cultura della partecipazione, estendendo la partecipazione alla società civile e promuovendo verso la cittadinanza la partecipazione con l’ausilio di processi e strumenti di carattere innovativo. Ecco alcuni esempi


Saremo nuovi cittadini attivi e partecipi o saremo sudditi: ecco il bivio
di Piero Dominici, Università di Perugia

Il cambiamento sociale e culturale è il “prodotto” complesso di processi e meccanismi dal basso. Ecco perché

Post – it

La PA che si organizza per diventare digitale
di Michele Benedetti, Politecnico di Milano

Definire meccanismi efficienti per la gestione dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione è una priorità assoluta, e diventa indispensabile capire come e su quali attività attuare interventi di digitalizzazione, anche con soluzioni che generano economie di scala, ad esempio introducendo forme di collaborazione tra Enti o forme di gestione associata delle funzioni

Trasformazione PA, ecco i tre pilastri del modello che coinvolga tutti
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

La trasformazione digitale della PA passa necessariamente attraverso un significativo processo di coinvolgimento degli stakeholder e una chiara ed efficiente governance, fattori che nel nostro Paese ancora non si mostrano con l’adeguata evidenza. Gestione del cambiamento, governance, competenze sono le tre parole chiave. E’ quanto emerso dal Cantiere Cittadinanza Digitale

Consigliati dagli altri Cantieri

di Ferdinando Germano Ferrari, Struttura Semplificazione e Digitalizzazione, Regione Lombardia

Il portale open data di Regione Lombardia è a disposizione delle altre amministrazioni del territorio che vogliono pubblicare dati aperti. Tra i fattori di successo ci sono la qualità dei dati presentati e i servizi a disposizione degli utenti. Il punto della situazione tra luci ed ombre


Fuggetta: “Sulla strategia Pa digitale il rischio è ripetere i vecchi errori: ecco perché”
di Alfonso Fuggetta, professore ordinario di Informatica presso il Politecnico di Milano

Si riconosce a Crescita Digitale il merito di aver proposto una visione organica rispetto al vuoto degli anni precedenti, tuttavia è necessario un cambio di paradigma che rimetta al centro del dibattito la visione di E015 con l’enfasi data in Crescita Digitale a Italia Login

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FPA, Cantieri della PA digitale | Come la PA diventa nativa digitale


testata FPA

n° 11 del 12 maggio 2016

In primo piano

“Innovazione per tutti”, dalla teoria alla pratica: a Lecce
di Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione tecnologica, Comune di Lecce

La teoria della “innovazione per tutti” è oggi attualissima, e richiede interventi inclusivi e destinati ad un numero sempre maggiore di cittadini. I dati aperti, oltre che garantire trasparenza, interoperabilità ed accessibilità, possono essere utilizzati per realizzare iniziative con finalità sociali e di promozione territoriale. Ecco un esempio

La PA che si organizza per diventare digitale
di Michele Benedetti, Politecnico di Milano

Definire meccanismi efficienti per la gestione dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione è una priorità assoluta, e diventa indispensabile capire come e su quali attività attuare interventi di digitalizzazione, anche con soluzioni che generano economie di scala, ad esempio introducendo forme di collaborazione tra Enti o forme di gestione associata delle funzioni

Trasformazione PA, ecco i tre pilastri del modello che coinvolga tutti
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

La trasformazione digitale della PA passa necessariamente attraverso un significativo processo di coinvolgimento degli stakeholder e una chiara ed efficiente governance, fattori che nel nostro Paese ancora non si mostrano con l’adeguata evidenza. Gestione del cambiamento, governance, competenze sono le tre parole chiave. E’ quanto emerso dal Cantiere Cittadinanza Digitale

Verso una PA “nativa digitale”: il cambio di paradigma da attuare
di Monica Pilleddu, responsabile Architetture Digitali PA, Posteitaliane

Per rispondere alle esigenze dei cittadini non è sufficiente conoscere i loro bisogni ma è anche necessario abilitare la possibilità di scegliere il servizio preferito tra quelli disponibili, e oggi il quadro normativo consente di indirizzare l’interoperabilità dei servizi in una logica di “cittadinanza digitale” dai confini aperti e sovranazionali


Ecosistemi di servizi per il cittadino: la scelta obbligata del cloud computing
di Eduardo Rispoli, Partner, Whitehall Reply

Il digitale è un “acceleratore pervasivo” che abilita gli attori di un ecosistema a comunicazioni immediate, permettendo la creazione di nuovi modelli economici, organizzativi e di processo. Il cloud computing è l’infrastruttura su cui naturalmente risiedono gli ecosistemi digitali e grazie alla quale oggi è possibile fare importanti cost saving coniugando flessibilità, sicurezza e scalabilità

Aspettando #forumpa2016

Cantieri PA, a FORUM PA 2016 a lavoro sulle “raccomandazioni” per la PA digitale

 

Nella sala creativity del Palazzo dei Congressi, i tavoli di lavoro tematici si “moltiplicheranno” per diventare un’esperienza allargata di confronto e scambio. L’obiettivo è arricchire i temi emersi nel corso degli incontri precedenti e definire nel dettaglio le raccomandazioni che ci proponiamo di portare all’attenzione del decisone politico


Digital first: a #forumpa2016 il punto con Antonio Samaritani

 

Convegno di scenario dedicato al percorso per realizzare in Italia una vera cittadinanza digitale. A guidare il confronto Antonio Samaritani, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Le iscrizioni sono aperte.


[co.05] Le infrastrutture immateriali per garantire la cittadinanza digitale

 

Il convegno dedicato a SPID, ANPR, Domicilio digitale per una nuova usabilità dei servizi


[fc.05] Nuovi servizi basati su SPID

Dai servizi digitali di Inps, Agenzia entrate, Inail e Comuni e Regioni alla cassetta virtuale postale: focus da non perdere sui servizi offerti a cittadini e imprese dalla PA

FORUM PA 2016, il programma è on line: naviga e iscriviti agli appuntamenti

Post – it

Alla ricerca del cittadino digitale
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA

Non esiste tout court un cittadino digitale, quanto piuttosto cittadini che usano di volta in volta canali diversi per interloquire con la PA. Grande attenzione va quindi impiegata nel definire i punti di contatto, senza demonizzare l’analogico e sapendo che la partecipazione attiva dei cittadini è indispensabile

La partecipazione cambia il rapporto tra PA e Cittadini
di Laura Vergani, Politecnico di Milano

La PA, nel comunicare i propri servizi, sta passando da una logica monodirezionale, in cui il cittadino viene visto come soggetto passivo, ad una PA capace di ragionare secondo logiche di marketing, trasformando i cittadini in clienti da conoscere e soddisfare e, grazie all’introduzione del paradigma dell’open government, da coinvolgere sempre più nell’agire pubblico

Consigliati dagli altri Cantieri

Smart data, come disegnare i processi delle PA
di Luigi Sculco, dirigente Area DWH, BI e Internal Audit, DCSIT, Inps

Le Amministrazioni che cooperano si concentrano soltanto sul processo “cross” da cablare, trascurando i dettagli implementativi del dato e concentrandosi “solo” su ciò che esso significa ed impersona per ciascuna di loro. Ma considerare insieme il concetto di Open e di Smart Data consente di affrontare in modo efficace entrambi gli aspetti


Agenzia delle Entrate: “La precompilata rivoluziona il rapporto fisco-cittadino”

di Andrea Palma, responsabile Sistemi Evolutivi Dichiarazioni, direzione centrale Gestione Tributi, Agenzia delle Entrate

Rispetto al 2015 entra nel modello precompilato dal Fisco una significativa mole di spese detraibili e deducibili, dati che riguardano le spese più comuni nella vita del cittadino: le spese sanitarie (con l’unica eccezione dei farmaci da banco), le spese universitarie, i contributi per la previdenza complementare, gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica


AgID: “Una domanda pubblica di qualità per fare l’agenda digitale”
di Mauro Draoli, responsabile Servizio strategie di procurement e innovazione del mercato, AgID

In concomitanza all’avvio dei lavori del tavolo dedicato al procurement, il cui primo incontro è programmato venerdì 6 maggio, pubblichiamo la riflessione a firma dell’Agenzia per l’Italia Digitale che dà input al confronto e allo scambio di idee e progetti come vuole il progetto “I Cantieri della PA digitale”

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FPA, Cantieri della PA digitale | Trasformazione PA è mettere il cittadino al centro


testata FPA

n° 10 del 28 aprile 2016

In primo piano

Dalla cittadinanza digitale il cambiamento culturale della PA
di Sandro Golzio, direttore centrale Commercio, Lavoro, Innovazione e Sistema Informativo, Comune di Torino

La nascita di una cittadinanza digitale comporta necessariamente l’attivazione di nuovi servizi da parte della PA, e il mutamento culturale della pubblica amministrazione, affiancato dalla crescita dei nuovi diritti e doveri dei cittadini che la tecnologia rende ora più facile, almeno potenzialmente

Aumentare la percezione del cittadino che il sistema pubblico non sia la somma di tanti pezzi slegati, ma un ecosistema integrato e veramente “interoperabile” con cui relazionarsi positivamente è la chiave di volta per promuovere la “cittadinanza digitale”

In Trentino la sfida è sulla partecipazione attiva dei cittadini
di Gianfranco Stellucci, Area Consulenza PAT, Informatica Trentina S.p.A. e Patrizia Gentile, Servizio Segreteria della Giunta, Provincia autonoma di Trento

La partecipazione civica, quale processo partecipativo istituzionale, si modella in varie dimensioni: tipologia di partecipazione, valore partecipativo, aggregazione consenso e produzione di informazione. Ecco alcune esperienze della provincia di Trento

Disabilità, il Molise con il digitale per il diritto al voto
di Alberta De Lisio, Direttore Area III, Assessorato al Lavoro e Politiche Sociali, Istruzione e Formazione,Università e Ricerca,Cultura, Regione Molise

Il digitale e la realtà aumentata supportano i percorsi di educazione civica delle persone diversamente abili. Il progetto “quote bianche” nasce prendendo spunto da numerose campagne di sensibilizzazione per agevolare e promuovere il diritto al voto, consapevole, delle persone con disabilità intellettive


I rischi di un cittadino connesso senza cultura
di Piero Dominici, Università di Perugia

L’innovazione tecnologica è da sempre un fattore strategico di cambiamento dei sistemi sociali e delle organizzazioni, ma senza una cultura della comunicazione, una visione sistemica della complessità e, a livello di decisore politico, politiche sociali in grado di innescare e supportare il cambiamento culturale, diventa un’innovazione mancata

Puntini

La partecipazione cambia il rapporto tra PA e Cittadini
di Laura Vergani, Politecnico di Milano

La PA, nel comunicare i propri servizi, sta passando da una logica monodirezionale, in cui il cittadino viene visto come soggetto passivo, ad una PA capace di ragionare secondo logiche di marketing, trasformando i cittadini in clienti da conoscere e soddisfare e, grazie all’introduzione del paradigma dell’open government, da coinvolgere sempre più nell’agire pubblico

Aspettando #forumpa2016

Digital first: a #forumpa2016 il punto con Antonio Samaritani

 

Convegno di scenario dedicato al percorso per realizzare in Italia una vera cittadinanza digitale. A guidare il confronto Antonio Samaritani, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale


[co.05] Le infrastrutture immateriali per garantire la cittadinanza digitale

 

Il convegno dedicato a SPID, ANPR, Domicilio digitale per una nuova usabilità dei servizi


[fc.05] Nuovi servizi basati su SPID

Dai servizi digitali di Inps, Agenzia entrate, Inail e Comuni e Regioni alla cassetta virtuale postale: focus sui servizi offerti a cittadini e imprese dalla PA

FORUM PA 2016, il programma è on line: naviga e iscriviti agli appuntamenti

Post – it

Alla ricerca del cittadino digitale
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA

Non esiste tout court un cittadino digitale, quanto piuttosto cittadini che usano di volta in volta canali diversi per interloquire con la PA. Grande attenzione va quindi impiegata nel definire i punti di contatto, senza demonizzare l’analogico e sapendo che la partecipazione attiva dei cittadini è indispensabile

La PA è come la Ford modello T
di Giovanni Vetritto, Presidenza del Consiglio dei Ministri

La cittadinanza digitale deve essere la capacità degli attori pubblici di favorire l’offerta ai cittadini di una somma di servizi di interesse collettivo adeguata, per qualità e quantità, alle potenzialità della società e dell’economia nell’età del digitale. Per far questo si deve rapidamente superare il modello fordista che ancora impera nella PA

Consigliati dagli altri Cantieri

di Rufus Pollock, Presidente e fondatore Open Knowledge Foundation

La visione è quella di un mondo in cui tutta l’informazione pubblica è aperta – e, allo stesso tempo, l’innovazione e la creatività sono grandemente riconosciute e sostenute. Questo mondo è auspicabile, necessario, e anche possibile. Ecco come


eIDAS, ecco i nuovi servizi fiduciari a cui dobbiamo adeguarci

di Daniele Tumietto, componente del Forum Italiano Fatturazione elettronica e eprocurement

eIDAS cambia il contesto normativo europeo con l’introduzione di un insieme di servizi di terze parti o fiduciari e di servizi di identificazione e autenticazione, al fine di creare i presupposti fondamentali per un Mercato Digitale Europeo basato su fiducia e certezza delle transazioni commerciali on-line e dei soggetti coinvolti

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FPA, Cantieri della PA digitale | Alla ricerca del cittadino digitale


testata FPA

n° 9 del 14 aprile 2016

In primo piano

Alla ricerca del cittadino digitale
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA
Non esiste tout court un cittadino digitale, quanto piuttosto cittadini che usano di volta in volta canali diversi per interloquire con la PA. Grande attenzione va quindi impiegata nel definire i punti di contatto, senza demonizzare l’analogico e sapendo che la partecipazione attiva dei cittadini è indispensabile

Ecco come la PA può farsi un cervello digitale
di Laura Castellani, Settore Infrastrutture e Tecnologie per lo sviluppo della Società dell’Informazione, Regione Toscana
Il tema della cittadinanza digitale è il fulcro attorno al quale devono ruotare tutte le politiche per l’innovazione tecnologica all’interno della PA. Ma per far questo ci deve essere la consapevolezza vera dell’importanza dell’innovazione digitale come leva fondamentale per la crescita del paese

La PA è come la Ford modello T
di Giovanni Vetritto, Presidenza del Consiglio dei Ministri
La cittadinanza digitale deve essere la capacità degli attori pubblici di favorire l’offerta ai cittadini di una somma di servizi di interesse collettivo adeguata, per qualità e quantità, alle potenzialità della società e dell’economia nell’età del digitale. Per far questo si deve rapidamente superare il modello fordista che ancora impera nella PA

Dato pubblico, perché serve cambiare paradigma
di Andrea Piscopo, responsabile settore informatico e agenda digitale, Comune di Mantova

Per realizzare una vera cittadinanza digitale occorre cambiare la PA ripensando i processi organizzativi di erogazione servizi e il modello di gestione del dato pubblico, andando verso un’ottica di dati distribuiti, mettendoli in riuso su tutta la filiera


PA, necessaria una inversione di tendenza: focus sui dati e non sulle applicazioni
di Luigi Sculco, dirigente Area DWH, BI e Internal Audit, DCSIT, Inps

Nonostante “trasformata in bit”, la burocrazia è rimasta tale, e i moduli online sono copie telematiche dei moduli cartacei. Serve una inversione di tendenza “strutturale”: guardando più ai dati che non alle applicazioni, ma in modo consapevole. Aver pubblicato gran messe di “Open Data” non ci placa la coscienza


Come il cittadino diventa l’attore principale dell’ecosistema PA
di Eduardo Rispoli, Partner, Whitehall Reply

Il cittadino deve diventare l’attore principale dell’ecosistema PAD (Pubblica Amministrazione Digitale) ed avere la possibilità, attraverso gli strumenti già messi a disposizione di poter accedere digitalmente a tutti servizi della PA. E attuare realmente il tanto auspicato Citizen Relationship Management

Post – it

Poste, “Ecco perché Spid è un business istituzionale, per cambiare l’Italia”
di Monica Pilleddu, responsabile Architetture Digitali PA, Posteitaliane

Il concetto di cittadinanza porta con sé l’evoluzione dei concetti di identificazione, riconoscimento e lasciapassare arricchendosi di un nuovo agire mirato alla fruizione dei servizi in rete in sicurezza e privacy


Ecco come le Regioni affrontano l’emergenza competenze digitali
di Oscar Sovani, coordinatore inter-regionale Reti di conoscenza per le trasformazioni digitali, Commissione speciale Agenda Digitale

L’iniziativa prioritaria è la creazione di Centri di Competenze Digitali sovraregionali a supporto tecnico specialistico sia delle amministrazioni regionali, sia degli enti locali

Consigliati dagli altri Cantieri

Come educare ad una cittadinanza matura e non eterodiretta
di Piero Dominici, Università di Perugia
Scuola e università, istruzione, educazione e formazione dovrebbero essere poste, concretamente, al centro di ogni progettualità e processo innovativo e nell’affrontare le sfide della cittadinanza e di una innovazione inclusiva, che sono le sfide della (iper)complessità ma anche della responsabilità. Ecco come

Open data, passare dalle buone pratiche alla strategia
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Il tema degli open data continua ad essere argomento di nicchia. E questo nonostante buone pratiche di dataset aperti di qualità si stiano diffondendo in modo sempre più visibile. Per questo è necessario che ci sia una chiara strategia sugli open data. O, meglio ancora, che l’openness diventi strategica


Italia sicura se fa sistema: le priorità Paese sul tavolo CantieriPA
di Gabriele Faggioli, avvocato Partners4innovation, presidente Clusit, Associazione Nazionale per la Sicurezza Informatica
E’ necessario realizzare dei piani strategici a livello nazionale che prevedano non solo misure di contrasto ai crimini che coinvolgono lo spazio virtuale, ma anche azioni di sensibilizzazione e di coordinamento: la ricerca Clusit

Speciale Cantieri

I protagonisti raccontano Spid: cosa è ora, come sarà

 

Leggi il nostro dossier, che raccoglie 9 testimonianze di chi sta lavorando per realizzare il salto culturale e organizzativo necessario per portare in porto un’infrastruttura “mai tentata prima in Italia”

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FPA, Cantieri della PA digitale | Agenzia delle Entrate, Inps, Comuni Genova e Milano, Regioni Lazio e Lombardia: protagonisti raccontano il proprio Spid


testata FPA

n° 8 del 31 marzo 2016

In primo piano

Dal 15 aprile i cittadini potranno accedere alla propria dichiarazione precompilata usando l’identità Spid. Dalla seconda metà dell’anno il contribuente potrà collegarsi anche a Fisconline

Inps, Spid: “I vantaggi e i punti critici dalla nostra esperienza con il pin”
di Giulio Blandamura, direttore centrale sistemi informativi, Inps

Spid è la prima risposta alla domanda di servizi, a cui dovrà necessariamente seguire una seconda, più complessa, relativa all’offerta dei servizi, più legata alla revisione e semplificazione dei processi

Spid e SalentoGov a Lecce, la rivoluzione digitale è per tutti
di Alessandro Delli Noci, assessore all’innovazione tecnologica, Comune di Lecce

Il progetto volto a razionalizzare, semplificare e digitalizzare i procedimenti amministrativi, consente un accesso semplificato e multicanale a cittadini e imprese, riconosciuti e certificati tramite Spid


La richiesta di Genova: la transizione a Spid non penalizzi i cittadini già accreditati
di Tiziana Carpanelli, responsabile Sistemi Informativi, Comune di Genova

I primi due livelli di Spid saranno gratuiti per due anni; per il terzo livello non sono ancora del tutto definite le regole, ma sembra che prevederà il pagamento delle credenziali di identificazione da parte dei cittadini. Scelta in contrasto con l’auspicata crescita digitale del Paese


Spid, il Lazio parte dalla Sanità
di Antonella Pizzaleo, responsabile Agenda Digitale e Internet Governance, Regione Lazio

I primi servizi saranno attivi entro l’estate e riguarderanno alcuni servizi compresi nel FSE e i pagamenti elettronici dei ticket. Successivamente i servizi regionali che prevedono modalità di autenticazione


Poste, “Ecco perché Spid è un business istituzionale, per cambiare l’Italia”
di Monica Pilleddu, responsabile Architetture Digitali PA, Posteitaliane

Il concetto di cittadinanza porta con sé l’evoluzione dei concetti di identificazione, riconoscimento e lasciapassare arricchendosi di un nuovo agire mirato alla fruizione dei servizi in rete in sicurezza e privacy


Ecco come le Regioni affrontano l’emergenza competenze digitali
di Oscar Sovani, coordinatore inter-regionale Reti di conoscenza per le trasformazioni digitali, Commissione speciale Agenda Digitale

L’iniziativa prioritaria è la creazione di Centri di Competenze Digitali sovraregionali a supporto tecnico specialistico sia delle amministrazioni regionali, sia degli enti locali

Speciale Cantieri

I protagonisti raccontano Spid: cosa è ora, come sarà

 

Leggi il nostro dossier, che raccoglie 9 testimonianze di chi sta lavorando per realizzare il salto culturale e organizzativo necessario per portare in porto un’infrastruttura “mai tentata prima in Italia”

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Speciale Cantieri, “I protagonisti raccontano Spid: cosa è ora, come sarà”


testata FPA

n° 7 del 17 marzo 2016

EDITORIALE

Spid: che cosa manca per garantirne il successo
di Nello Iacono, Stati generali dell’Innovazione e Alessandro Longo, direttore responsabile

Occorre rapidamente uscire dalle discussioni dei soli “addetti ai lavori” ed essere consapevoli del salto culturale e organizzativo necessario. Rapidamente. Perché tecnicamente siamo partiti bene, ma non basta. Come emerge dai tanti contributi del nostro speciale dedicato al Sistema Pubblico di Identità Digitale, sono ancora tanti infatti i tasselli che dovranno andare a posto, per assicurare un successo a questo progetto. Spid è una infrastruttura fondamentale per diffondere il digitale tra cittadini e imprese. Ma è anche un “mai tentato prima” in Italia e dai caratteri rivoluzionari

Sul sito di FPA è possibile scoprire in anteprima la sezione congressuale dedicata alla PA digitale di FORUM PA 2016 (Roma, Palazzo dei Congressi, 24-26 maggio). Undici convegni e sedici focus che saranno un’occasione unica di approfondimento e confronto tra governo centrale, amministrazioni, operatori economici e mondo accademico su tutti i settori coinvolti nell’approccio e nella logica del “digital fist”

Tortorelli (Agid): “Ecco la roadmap per l’identità digitale”
di Francesco Tortorelli, dirigente responsabile Area Architetture, standard e infrastrutture, Agenzia per l’Italia digitale

Nel corso degli ultimi 22 mesi AgID ha portato avanti SPID secondo un modello partecipativo al quale da subito si sono associate amministrazioni centrali, regioni ed una rappresentanza di comuni: approccio multidisciplinare e multidimensionale

Castellani (Regioni): “Faremo squadra per il successo di Spid: sul territorio e con i privati”
di Laura Castellani, coordinatrice tecnica “Cittadinanza Digitale” per la commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni e Luca Bonuccelli, Regione Toscana

SPID è prima di tutto sistema, non solo sul fronte tecnologico, ma anche soprattutto sul fronte organizzativo e di cooperazione, ognuno con il proprio ruolo. Il ruolo che Regione Toscana (come anche altre regioni) si propone di ricoprire è quello di “hub tecnologico sul territorio”

Emilia Romagna, “convergenza rapida con FedERa, precursore di Spid”
di Dimitri Tartari, coordinatore Agenda Digitale, Regione Emilia Romagna e coordinatore tecnico commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni

L’integrazione dell’infrastruttura FedERa come fornitore di servizi permette, attraverso un unico interfacciamento, l’adesione di tutti gli Enti del territorio emiliano-romagnolo a Spid e quindi l’accesso ai relativi servizi online. Sgrava i singoli Enti dalla necessità di integrazione diretta dei singoli servizi con e dai relativi costi

Piemonte, “dalla Sanità i primi servizi con l’identità digitale”
di Gabriella Serratrice, Regione Piemonte Direzione Competitività del Sistema Regionale, dirigente del Settore Sistemi Informativi

I servizi online della Regione Piemonte richiedono l’accesso mediante un sistema di credenziali con livelli di sicurezza diversificati, con l’entrata in vigore di SPID sarà gradualmente garantito l’accesso ai medesimi servizi tramite le nuove identità digitali

Firenze, “l’identità digitale alla base di un nuovo rapporto con i cittadini”
di Lorenzo Perra, assessore, Comune di Firenze

Il lavoro sull’ identità digitale a Firenze parte da lontano: nei primi anni 2000 Firenze è capofila del progetto People, un progetto storico cui hanno partecipato oltre 50 grandi Comuni d’Italia per costruire una piattaforma di portali che consentisse di accedere ai servizi comunali

Venezia, “con Spid partiamo dai servizi scolastici”
di Michela Lazzarini, dirigente Settore Sistemi Informativi e Cittadinanza Digitale, Comune di Venezia

La roadmap veneziana dei servizi digitali che dialogheranno con SPID intende partire da quelli online esistenti, primi tra tutti i servizi scolastici: iscrizioni agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, iscrizione al servizio di trasporto scolastico

Anorc: “I quattro nodi irrisolti dello Spid”
di Andrea Lisi e Sarah Ungaro, Digital&Law Department, Ufficio di Presidenza Anorc

Per dare alla sicurezza del sistema SPID un robusto puntello sarebbe auspicabile che venissero finalmente emanate le tanto attese regole tecniche – previste dall’art. 51 del Codice dell’amministrazione digitale – sulle modalità per garantire l’esattezza, la disponibilità, l’accessibilità, l’integrità e la riservatezza dei dati, dei sistemi e delle infrastrutture

Assoprovider: “SPID frutto avvelenato, la crittografia asimmetrica è la cura”
di Dino Bortolotto, presidente Assoprovider

SPID è tecnicamente similare a quanto stanno facendo Google e Facebook, ma con alcune barriere di ingresso che la norma italiana introduce e che non servono per limitare l’accumulo delle informazioni sui comportamenti degli utenti, ma solo per limitare il numero di gestori di Identità Digitale

Sarzana: “L’assurdo di Spid, un sistema privato per l’identificazione pubblica”
di Fulvio Sarzana, avvocato

In Italia si è scelto un sistema all’apparenza misto basato sulla presenza di identity provider privati di grandi dimensioni e sulla possibilità che le Pubbliche Amministrazioni, esentate dai requisiti bancari richiesti ai privati per esercitare le attività di identificazione, possano diventare a loro volta certificatori

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FPA, Cantieri della PA digitale Foia, il vero problema è che gli italiani non sanno quanto sia importante

testata FPA
Newsletter focus FOIA

In primo piano

Nella versione attuale, segnerebbe un vistoso passo indietro rispetto alla legge 241/90, che oggi regola l’accesso dei cittadini ai documenti della pubblica amministrazione e che ha però un enorme limite: di consentire l’accesso solo a chi dimostri un interesse diretto, concreto e attuale alle informazioni richieste. Ciò si traduce, ad esempio, nell’impossibilità di un giornalista o di una Ong a richiedere con successo i dati sull’inquinamento prodotto dall’Ilva a Taranto

Ecco come affilare le armi (spuntate) del Foia

di Marco Scialdone, segretario di Agorà Digitale

La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni e, così, anche il provvedimento in esame presenta una serie di criticità che sono in grado di depotenziarne, se non annullarne, i benefici. In primo luogo, a fronte di una richiesta da parte del cittadino, la PA non sarà tenuta a rispondere


Foia e Cad, un decalogo per l’attuazione
di Francesco Piero Paolicelli, esperto Open Data

Siamo ad un punto di svolta. Ecco cosa aiuterebbe la PA, nel quotidiano, a capire come muoversi partendo dal CAD in ottica “pratica” e di chi è “in trincea”; un piccolo decalogo con una proposta: un openData Index di ogni PA, in ottica di punteggio per accessibilità ai finanziamenti

Nicolini (Cisis): “Il registro scolastico elettronico è la ‘killer application’ di Spid”
di Andrea Nicolini, Cisis

Il registro elettronico ha tutte le caratteristiche per essere una killer application di Spid: permetterebbe di avere una sola credenziale per gli insegnanti, per accedere a tutti i registri in qualunque scuola siano; ai genitori di avere una sola credenziale a prescindere dal numero di figli; alle segreterie amministrative di sgravarsi di un compito oggettivamente complesso


Italiani ignoranti digitali, una soluzione nel framework europeo Digcomp
di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Per sconfiggere l’analfabetismo funzionale sono indispensabili linee di intervento che agiscano su più fronti contemporaneamente, e su alcuni possiamo già rilevare una chiarezza di piano di azione, se non ancora dei risultati tangibili. Vediamo quali

Speciale FPA

Le grandi firme commentano il CAD

Leggi il nostro dossier, dove 16 tra i maggiori esperti della materia analizzano i pro e i contro del nuovo codice della PA digitale. Tra gli altri: Elio Gullo (Funzione pubblica), Carlo Mochi Sismondi (FPA), Gianni Dominici (FPA), Mario Calderini (Polimi), Enrico Consolandi (Magistrato) e noti giuristi del digitale

Post-it

Spid, gli equivoci che mettono a rischio il progetto
di Alessandro Osnaghi, Università di Pavia

Il rischio che errori concettuali e sistemici imposti per decreto nella implementazione della CIE possono ostacolare il successo di SPID, ad esempio l’idea di inserire nella CIE un riferimento alla identità digitale: questo complicherebbe enormemente le cose

Il finto Foia tradisce la Riforma PA: ecco perché non arrenderci

di Nello Iacono, Stati Generali dell’Innovazione

Nonostante il percorso partecipato che aveva portato associazioni e parlamentari ad un confronto sul merito fino all’introduzione del Foia nella legge delega di riforma della PA, nonostante la richiesta espressa da diverse associazioni, il processo di elaborazione è stato del tutto chiuso alla partecipazione

Puntini

Il nuovo CAD e la “burocrazia difensiva”
di Carlo Mochi Sismondi, presidente FPA

Chiamo “burocrazia difensiva” quell’atteggiamento, comunissimo tra i dirigenti pubblici, per cui è solo non facendo che si evitano rischi. E’ burocrazia difensiva pretendere un doppio canale digitale, ma anche cartaceo per i documenti, perché “non si sa mai”. E’ burocrazia difensiva chiedere cento pareri prima di applicare un’innovazione e chiedere ai cittadini informazioni che l’amministrazione ha già. E’ burocrazia difensiva allungare i tempi dell’entrata in vigore di un vero switch off al digitale

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