|
Tortorelli (Agid): “Ecco la roadmap per l’identità digitale”
di Francesco Tortorelli, dirigente responsabile Area Architetture, standard e infrastrutture, Agenzia per l’Italia digitale
Nel corso degli ultimi 22 mesi AgID ha portato avanti SPID secondo un modello partecipativo al quale da subito si sono associate amministrazioni centrali, regioni ed una rappresentanza di comuni: approccio multidisciplinare e multidimensionale
SPID è prima di tutto sistema, non solo sul fronte tecnologico, ma anche soprattutto sul fronte organizzativo e di cooperazione, ognuno con il proprio ruolo. Il ruolo che Regione Toscana (come anche altre regioni) si propone di ricoprire è quello di “hub tecnologico sul territorio”
Emilia Romagna, “convergenza rapida con FedERa, precursore di Spid”
di Dimitri Tartari, coordinatore Agenda Digitale, Regione Emilia Romagna e coordinatore tecnico commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni
L’integrazione dell’infrastruttura FedERa come fornitore di servizi permette, attraverso un unico interfacciamento, l’adesione di tutti gli Enti del territorio emiliano-romagnolo a Spid e quindi l’accesso ai relativi servizi online. Sgrava i singoli Enti dalla necessità di integrazione diretta dei singoli servizi con e dai relativi costi
Piemonte, “dalla Sanità i primi servizi con l’identità digitale”
di Gabriella Serratrice, Regione Piemonte Direzione Competitività del Sistema Regionale, dirigente del Settore Sistemi Informativi
I servizi online della Regione Piemonte richiedono l’accesso mediante un sistema di credenziali con livelli di sicurezza diversificati, con l’entrata in vigore di SPID sarà gradualmente garantito l’accesso ai medesimi servizi tramite le nuove identità digitali
Il lavoro sull’ identità digitale a Firenze parte da lontano: nei primi anni 2000 Firenze è capofila del progetto People, un progetto storico cui hanno partecipato oltre 50 grandi Comuni d’Italia per costruire una piattaforma di portali che consentisse di accedere ai servizi comunali
La roadmap veneziana dei servizi digitali che dialogheranno con SPID intende partire da quelli online esistenti, primi tra tutti i servizi scolastici: iscrizioni agli asili nido e alle scuole dell’infanzia, iscrizione al servizio di trasporto scolastico
Per dare alla sicurezza del sistema SPID un robusto puntello sarebbe auspicabile che venissero finalmente emanate le tanto attese regole tecniche – previste dall’art. 51 del Codice dell’amministrazione digitale – sulle modalità per garantire l’esattezza, la disponibilità, l’accessibilità, l’integrità e la riservatezza dei dati, dei sistemi e delle infrastrutture
SPID è tecnicamente similare a quanto stanno facendo Google e Facebook, ma con alcune barriere di ingresso che la norma italiana introduce e che non servono per limitare l’accumulo delle informazioni sui comportamenti degli utenti, ma solo per limitare il numero di gestori di Identità Digitale
In Italia si è scelto un sistema all’apparenza misto basato sulla presenza di identity provider privati di grandi dimensioni e sulla possibilità che le Pubbliche Amministrazioni, esentate dai requisiti bancari richiesti ai privati per esercitare le attività di identificazione, possano diventare a loro volta certificatori
|