Archivi digitali, quelli del Ministero della Difesa sono un’eccellenza* Cosa cambia nel 2017 per il procedimento digitale


testata FPA

n°22 del 20 dicembre 2016

In primo piano

Ho avuto modo di conoscere il Centro di dematerializzazione e conservazione dei documenti che il Ministero della Difesa ha sviluppato a Gaeta. Lo presento qui, perché si tratta senz’alcun dubbio di un’eccellenza a livello europeo che può aiutare anche altre amministrazioni a dematerializzare

Dagli attuali scenari alle prospettive per il nuovo anno, come cambia il procedimento digitale
di Giovanni Manca, presidente Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

È pleonastico dire che dobbiamo procedere con l’attuazione a tappe forzate di programmi chiari, duraturi e condivisi dalla classe politica nel modo più ampio possibile. Le pubbliche amministrazioni devono abbandonare la mentalità dell’adempimento e della sanzione e passare a quella dell’opportunità di efficienza e della qualità del servizio

Come partecipare ai Cantieri

I referenti delle PA interessate ad aderire all’iniziativa possono sottoporre la candidatura al comitato scientifico, cantieripadigitale@forumpa.it. Le aziende possono richiedere informazioni alla Direzione Marketing Strategico di FPA, commerciale@forumpa.it

Post – it

La PA senza carta e i suoi nemici
di Carlo Mochi Sismondi @Carlomochisis

In occasione della preparazione del Webinar sulle opportunità del CAD in programma il prossimo 24 novembre e che terrò personalmente, proviamo ad elencarne i tre principali e a vedere come contrastarli

Una firma elettronica vocale a portata di smartphone: un’ipotesi sperimentale

di Marco Cuniberti, avvocato

Per il CAD il documento informatico è qualunque rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti, compresi file video/audio che possono essere sottoscritti con le c.d. “firme elettroniche”. Per tale motivo, si possono ipotizzare contratti stipulati o comunque accettati “vocalmente”, laddove la voce, unita agli altri identificativi unici dello smartphone, può rappresentare lo strumento di connessione univoca e così soddisfare i requisiti della procedura di firma elettronica avanzata


Conservazione digitale, perché il futuro è nel cloud

di Giovanni Manca, presidente Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

Vediamo in sintesi cosa sia un’architettura DTM (Digital Transaction Management), come questa utilizzi il cloud e come tutto ciò sia applicabile alla gestione documentale e alla conservazione digitale

Avviso agli innovatori

La Redazione di Cantieri accoglie con interesse proposte di articoli, interviste e casi studio che possano essere pubblicati sui nostri canali tematici. Scrivete a redazione.cantieri@forumpa.it

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Mochi Sismondi: “Ecco i nemici della PA senza carta” *Conservazione digitale, perché il futuro è nel cloud *Le imminenti scadenze per la gestione dei documenti informatici


testata FPA

n°21 del 22 novembre 2016

In primo piano

La PA senza carta e i suoi nemici
di Carlo Mochi Sismondi @Carlomochisis

In occasione della preparazione del Webinar sulle opportunità del CAD in programma il prossimo 24 novembre e che terrò personalmente, proviamo ad elencarne i tre principali e a vedere come contrastarli

Una firma elettronica vocale a portata di smartphone: un’ipotesi sperimentale

di Marco Cuniberti, avvocato

Per il CAD il documento informatico è qualunque rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti, compresi file video/audio che possono essere sottoscritti con le c.d. “firme elettroniche”. Per tale motivo, si possono ipotizzare contratti stipulati o comunque accettati “vocalmente”, laddove la voce, unita agli altri identificativi unici dello smartphone, può rappresentare lo strumento di connessione univoca e così soddisfare i requisiti della procedura di firma elettronica avanzata


Conservazione digitale, perché il futuro è nel cloud

di Giovanni Manca, presidente Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

Vediamo in sintesi cosa sia un’architettura DTM (Digital Transaction Management), come questa utilizzi il cloud e come tutto ciò sia applicabile alla gestione documentale e alla conservazione digitale


Novità e imminenti scadenze per la gestione dei documenti informatici nella PA
di Andrea Lisi e Francesca Cafiero, Ufficio Presidenza ANORC Professioni

Le nuove regole tecniche sul protocollo informatico non hanno rivoluzionato di fatto quanto già statuito in passato, ma hanno introdotto, tra gli altri, un nuovo obbligo che, se non rispettato, rischia d’invalidare gli sforzi messi in atto dalle PA per la corretta gestione del protocollo informatico: dall’11 ottobre 2015, infatti, è diventata obbligatoria la conservazione “a norma” del registro di protocollo informatico


eDoc, perché le leggi non riescono a guidare il cambiamento
di Massimo Laurenzi, rappresentante juniores nel Consiglio Direttivo Nazionale, Associazione Nazionale Archivistica Italiana

Alla complessità di una gestione documentale che pone interrogativi di fondo sulla produzione stessa del documento, sulla sua originalità e sulle necessità e vincoli conservativi, si sommano le difficoltà di coordinare sistemi informativi spesso dissimili e non sempre in grado di essere interoperabili. L’identificazione e la comprensione delle finalità dei documenti, l’individuazione e la selezione degli elementi rilevanti a fini conservativi sembrano essere i primi passi da muovere in direzione del cambiamento

Come partecipare ai Cantieri

I referenti delle PA interessate ad aderire all’iniziativa possono sottoporre la candidatura al comitato scientifico, cantieripadigitale@forumpa.it. Le aziende possono richiedere informazioni alla Direzione Marketing Strategico di FPA, commerciale@forumpa.it

FPA Academy Premium

Si arricchisce di nuove academy il programma di formazione FPA Academy Premium: un calendario fitto di appuntamenti con docenti ed esperti. Tra questi vi segnaliamo il 24 novembre ore 12.00 “Nuovo CAD: nuove sfide per la PA, nuove opportunità per l’offerta ICT” con Carlo Mochi Sismondi

Eventi

Non solo dematerializzazione. Come digitalizzare i processi dell’ente locale per semplificare servizi e risparmiare risorse. Il 29 novembre ore 12.30 FPA organizza, in collaborazione con KDM, un webinar che si focalizza sulla riorganizzazione dei processi e sulla loro digitalizzazione in ambito locale per la gestione dei flussi documentali

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Conservatori sospesi in Agid, quali danni per il mercato digitale* Polimi: “Servizi on line quasi assenti per l’80% degli Enti locali”


testata FPA

n°20 dell’8 novembre 2016

In primo piano

Conservatori sospesi in Agid, quali danni per il mercato digitale
di Andrea Lisi, presidente Anorc Professioni e coordinatore D&L Department

Le PA per poter espletare in outsourcing la propria obbligatoria attività di conservazione di documenti informatici possono servirsi solo di soggetti accreditati da AgID. Ad oggi se ne contano solo 69 per un’attività necessaria che riguarda tutte le PA italiane e che rischia di essere bloccata non si sa per quanti mesi

Polimi: “Servizi on line quasi assenti per l’80% degli Enti locali”

di Michele Benedetti, Politecnico di Milano

Il CAD pone le tecnologie digitali al centro del rapporto tra PA e cittadini e imprese quale strumento per un processo di reingegnerizzazione e innovazione della Pubblica Amministrazione. Il principio che deve guidare gli Enti in questo percorso è il digital first,che trova però non poche difficoltà ad essere attuato come dimostrano i risultati della ricerca 2016-17 dell’Osservatorio eGovernment della School of Management del Politecnico di Milano, che qui vi presentiamo in anteprima


Cad, senza regole tecniche è rischio stallo. Lombardia Informatica: “Lavoriamo sull’organizzazione”

di Marco Ceccolini, responsabile Area Servizi Documentali, Lombardia Informatica S.p.A.

E’ prioritario utilizzare il mezzo delle regole tecniche per fare chiarezza e fornire delle indicazioni puntuali, piuttosto che promuovere un solo e nuovo percorso di stravolgimento e rifacimento del CAD, ma non significa spingere ad un immobilismo volto soltanto ad attendere l’emanazione delle regole tecniche. Anzi, al contrario è necessario attivarsi, con l’obiettivo principale di mantenere un presidio costante sia della normativa che della giurisprudenza conseguente. Organizzazione, formazione e condivisione sono le parole chiave


Documento informatico, come l’Università di Messina ha imparato a gestirlo
di Salvatore Leonardi, Assicurazione Qualità Sistema amministrativo (reengineering processi) dematerializzazione e semplificazione amministrativa e Giovanni Pirrotta, Università degli Studi di Messina

L’attività di ricognizione dei procedimenti amministrativi è stata resa possibile grazie all’implementazione di un’infrastruttura di software opensource e non, con il quale è stata realizzata la mappatura di ogni procedimento in carico all’Ateneo di Messina. Il punto di partenza della ricognizione è stata la tabella dei procedimenti amministrativi/attività/affari frutto del gruppo di lavoro PROCEDAMUS, di cui l’Università di Messina è membro dal 2015

Come partecipare ai Cantieri

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FPA Academy Premium

Si arricchisce di nuove academy il programma di formazione FPA Academy Premium: da ottobre a dicembre un calendario fitto di nuovi appuntamenti con docenti ed esperti. Tra questi vi segnaliamo il 24 novembre ore 12.00 “Nuovo CAD: nuove sfide per la PA, nuove opportunità per l’offerta ICT” con Carlo Mochi Sismondi

Eventi

S@lute2016. Il forum dell’innovazione per la salute. Dal 10 al 12 novembre a Milano, FPA promuove una serie di eventi e dibattiti in cui differenti professionalità del mondo della salute e gli innovatori del sistema approfondiranno il tema dell’innovazione in Sanità, andando oltre la digitalizzazione del sistema

#ICityLab16

È on line il quinto Rapporto targato FPA sulle città intelligenti italiane

Vi proponiamo in appendice le testimonianze dei protagonisti di questa quinta edizione, i loro punti di vista, la loro visione della città innovativa.Diversi i temi emersi: dalla valorizzazione del dato alla necessità di sostenere un governo delle comunità, dalla georeferenziazione del dato alla ridefinizione delle aree territoriali in attuazione della “legge Delrio”

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Cad, ecco le definizioni ambigue: i rischi dell’incertezza


testata FPA

n° 19 del 11 ottobre 2016

In primo piano

Cad, ecco le definizioni ambigue: i rischi dell’incertezza

di Michele Nastri, presidente Notartel e consigliere CNN

Il Ministero e il Parlamento nell’ambito dei lavori preparatori hanno mostrato una forte attenzione agli impulsi provenienti dagli stakeholder e in particolare dalle professioni giuridiche. Tuttavia vi è la necessità di proseguire il lavoro, per chiarire e in qualche caso completare le norme, facendo in modo che talune locuzioni presenti nel nuovo testo non generino incertezza e prassi applicative non corrette


Cad, formare i dipendenti: gli errori da non fare
di Giovanni Manca, presidente Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale
L’articolo 13 sulla formazione informatica dei dipendenti pubblici stabilisce che le politiche di formazione sono volte allo sviluppo delle competenze tecnologiche, di informatica giuridica e manageriali dei dirigenti, per la transizione alla modalità operativa digitale. Qualche riflessione sul tema, non da esperto, ma da professionista che di formazione e supporto alle PPAA ne ha fatta abbastanza per capire cosa va bene, cosa va migliorato e cosa proprio non serve

Hanno preso il via i lavori del tavolo Documenti digitali e, non poteva che essere così, al centro del dibattito è stato subito il testo del nuovo Cad. Le amministrazioni a confronto hanno presentato esperienze e messo in luce l’incertezza interpretativa di alcune definizioni. Tutti gli input pervenuti saranno messi a fattor comune per arrivare a fine anno a un documento condiviso che raccolga le raccomandazioni da rivolgere al decisore politico

Come partecipare ai Cantieri

I referenti delle PA interessate ad aderire all’iniziativa possono sottoporre la candidatura al comitato scientifico, cantieripadigitale@forumpa.it. Le aziende possono richiedere informazioni alla Direzione Marketing Strategico di FPA, commerciale@forumpa.it

FPA Academy Premium

Si arricchisce di nuove academy il programma di formazione FPA Academy Premium: da ottobre a dicembre un calendario fitto di nuovi appuntamenti con docenti ed esperti. Si inizia il 24 ottobre ore 12.00 “Nuovo CAD: nuove sfide per la PA, nuove opportunità per l’offerta ICT” con Carlo Mochi Sismondi

Post-it

Pa senza carta, Penzo Doria: “Basta stop&go. Una tregua normativa per fare sistema”

di Gianni Penzo Doria, direttore generale dell’Università degli Studi dell’Insubria

Gli enti devono aggregarsi e redigere piani comuni e condivisi di digitalizzazione nativa. Quanti enti pubblici hanno oggi un Manuale di gestione adeguato e allineato alle nuove normative appena entrate in vigore? Nessuno. Bene, allora risulta necessario proporre modelli per trovare una massa critica di soluzioni, di buone pratiche e tentare di andare nella stessa direzione


Archivi digitali, ognuno per sé e l’interoperabilità è una chimera
di Cristina Palumbo, coordinatore struttura stabile archivio e protocollo, Regione Friuli Venezia Giulia
In seguito alla graduale chiusura delle Province e del conseguente passaggio di competenze alla Regione, si è verificato un problema su come gestire gli archivi digitali “ereditati”. Soprattutto perché ogni ente ha formato e conservato secondo proprie logiche non sono necessariamente condivise, condivisibili o comprensibili a chi debba prendersene carico. Sarebbe estremamente utile poter individuare un interlocutore istituzionale che fosse in grado di dare pareri e indicazioni

ICityLab ( 20 – 21 ottobre, Bologna)

Ottobre, tempo di città. Vi aspettiamo a Bologna con ICityLab
di Gianni Dominici, direttore generale FPA

Dopo quattro edizioni di Smart City Exhibition, quest’anno cambiamo sostanzialmente format e programma, focalizzandoci sugli strumenti di analisi e governance degli ecosistemi urbani. Una sorta di spin off interno per cui quella che prima era una linea di lavoro che avevamo chiamato ICityLab cresce e diventa il tema principale fino a dare il titolo all’intera Manifestazione


Conoscere, collaborare e realizzare nelle città dei dati
Presentazione dei risultati di ICity Rate 2016
20 ottobre 2016 ore 10.00 – Bologna

L’evento sarà l’occasione per un confronto con Governo, Amministrazioni locali e aziende più innovative per rilanciare una visione strategica ed un piano di interventi e investimenti dedicati alle Smart City

Webinar

Il 18 ottobre ore 12.30 FPA organizza un webinar dedicato alla digitalizzazione dei servizi degli enti locali, con un focus sui processi retrostanti e sugli strumenti in campo. Al centro della sessione formativa l’esperienza del Comune di Monza, selezionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per aiutare gli altri Comuni della Brianza nei progetti di innovazione digitale e automazione dei servizi al cittadino

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Pa senza carta, Penzo Doria: “Basta stop&go. Una tregua normativa per fare sistema”


testata FPA

n° 18 del 27 settembre 2016

In primo piano

Pa senza carta, Penzo Doria: “Basta stop&go. Una tregua normativa per fare sistema”

di Gianni Penzo Doria, direttore generale dell’Università degli Studi dell’Insubria

Gli enti devono aggregarsi e redigere piani comuni e condivisi di digitalizzazione nativa. Quanti enti pubblici hanno oggi un Manuale di gestione adeguato e allineato alle nuove normative appena entrate in vigore? Nessuno. Bene, allora risulta necessario proporre modelli per trovare una massa critica di soluzioni, di buone pratiche e tentare di andare nella stessa direzione


Archivi digitali, ognuno per sé e l’interoperabilità è una chimera
di Cristina Palumbo, coordinatore struttura stabile archivio e protocollo, Regione Friuli Venezia Giulia

In seguito alla graduale chiusura delle Province e del conseguente passaggio di competenze alla Regione, si è verificato un problema su come gestire gli archivi digitali “ereditati”. Soprattutto perché ogni ente ha formato e conservato secondo proprie logiche non sono necessariamente condivise, condivisibili o comprensibili a chi debba prendersene carico. Sarebbe estremamente utile poter individuare un interlocutore istituzionale che fosse in grado di dare pareri e indicazioni

Documento informatico e firme elettroniche, cosa cambia nel nuovo CAD
di Giusella Finocchiaro, avvocato, docente di Diritto di internet e di Diritto privato, Università di Bologna

A differenza del CAD vigente prima della riforma, il legislatore ha disposto che il requisito della forma scritta è soddisfatto dal documento recante la firma elettronica semplice. Si torna alla versione del decreto legislativo 23 gennaio 2002, n. 10. Come allora, sarebbe dunque lecito chiedersi se il requisito della forma scritta sia richiesto ad substantiam oppure ad probationem. Sul punto il legislatore non ha dipanato i dubbi che erano stati precedentemente sollevati in relazione alla versione presentata a inizio anno. Permangono infatti margini di incertezza

Cad, tutte le figure previste per la conservazione e la gestione dei documenti
di Luigi Foglia a Francesca Cafiero Digital&Law Department, Studio Legale Lisi, Ufficio di Presidenza ANORC Professioni

Nonostante non fosse tra le principali materie oggetto di delega, è proprio la conservazione a ricusare uno dei contraccolpi più significativi nella revisione governativa del CAD , nonostante il parere negativo già espresso dal Consiglio di Stato

FPA Academy Premium

Si arricchisce di nuove academy il programma di formazione FPA Academy Premium: da ottobre a dicembre un calendario fitto di nuovi appuntamenti con docenti ed esperti. Tra i primi appuntamenti, il 20 ottobre ore 12.00 “Nuovo CAD: nuove sfide per la PA, nuove opportunità per l’offerta ICT” con Carlo Mochi Sismondi

Post-it

Ecco perché dobbiamo aspettare per avere una PA senza carta

di Michele Iaselli, Ministero della Difesa e docente di informatica giuridica presso la LUISS

Le ragioni di tale sospensione, mal digerita specialmente da coloro che già stavano portando avanti un discorso di adeguamento, sono sia di ordine tecnico che politico-strategico. Naturalmente nell’ottica di rivisitazione dell’intero CAD alla luce del Regolamento e-IDAS diventa inevitabile apportare alcune modifiche e/o integrazioni delle stesse regole tecniche


PA senza carta, perché la proroga crea incertezza e non opportunità
di Giovanni Manca, esperto di dematerializzazione e sicurezza ICT – Advisory Board Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

La scadenza era importante perché poteva diventare una data di “svolta” nel processo verso le amministrazioni strutturate in modo nativamente digitale. Ma la vox clamantis in deserto “prima si semplifica il procedimento e poi si digitalizza” rimane sostanzialmente tale. E su questi ostacoli si dovrà lavorare per avviare veramente un’amministrazione digitale. Un’amministrazione di adempimenti è poco efficace e attende solo proroghe

ICityLab ( 20 – 21 ottobre, Bologna)

Ottobre, tempo di città. Vi aspettiamo a Bologna con ICityLab
di Gianni Dominici, direttore generale FPA

Ottobre si avvicina e con esso il momento dell’anno in cui ci incontriamo a Bologna per fare il punto sul tema delle città. Dopo quattro edizioni di Smart City Exhibition, quest’anno cambiamo sostanzialmente format e programma, focalizzandoci sugli strumenti di analisi e governance degli ecosistemi urbani. Una sorta di spin off interno per cui quella che prima era una linea di lavoro che avevamo chiamato ICityLab cresce e diventa il tema principale fino a dare il titolo all’intera Manifestazione


Conoscere, collaborare e realizzare nelle città dei dati
Presentazione dei risultati di ICity Rate 2016
20 ottobre 2016 ore 10.00 – Bologna

L’evento sarà l’occasione per un confronto con Governo, Amministrazioni locali e aziende più innovative per rilanciare una visione strategica ed un piano di interventi e investimenti dedicati alle Smart City

Speciale CAD

Inizia la fase attuativa, l’analisi di FPA e dei nostri esperti

Leggi il nostro dossier, 15 approfondimenti sulle principali novità introdotte dal nuovo codice dell’amministrazione digitale a firma dei nostri esperti. Tra gli altri Carlo Mochi Sismondi, Gianni Dominici, Sergio Boccadutri, Enrico Consolandi e Giusella Finocchiaro

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Forumpa.it | Ecco perché dobbiamo aspettare per avere una PA senza carta


testata FPA

n° 17 del 13 settembre 2016

In primo piano

Ecco perché dobbiamo aspettare per avere una PA senza carta

di Michele Iaselli, Ministero della Difesa e docente di informatica giuridica presso la LUISS

Le ragioni di tale sospensione, mal digerita specialmente da coloro che già stavano portando avanti un discorso di adeguamento, sono sia di ordine tecnico che politico-strategico. Naturalmente nell’ottica di rivisitazione dell’intero CAD alla luce del Regolamento e-IDAS diventa inevitabile apportare alcune modifiche e/o integrazioni delle stesse regole tecniche


PA senza carta, perché la proroga crea incertezza e non opportunità
di Giovanni Manca, esperto di dematerializzazione e sicurezza ICT – Advisory Board Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

La scadenza era importante perché poteva diventare una data di “svolta” nel processo verso le amministrazioni strutturate in modo nativamente digitale. Ma la vox clamantis in deserto “prima si semplifica il procedimento e poi si digitalizza” rimane sostanzialmente tale. E su questi ostacoli si dovrà lavorare per avviare veramente un’amministrazione digitale. Un’amministrazione di adempimenti è poco efficace e attende solo proroghe

Post-it

Protocollo informatico, a regime entro agosto 2016: come cambia il lavoro pubblico

di Roberta Santopietro, dottore commercialista e revisore legale, dottore di ricerca in Economia e Direzione delle Aziende Pubbliche

Le pubbliche amministrazioni entro il 12 agosto dovranno adeguare i sistemi di gestione informatica dei documenti al D.P.C.M. del 13 novembre 2014. Cambiamento importante per la gestione dei flussi documentali con conseguenze sull’organizzazione interna del personale

FPA Academy Premium

Webinar “Regolamento eIDAS n.910/2014: quali novità in Europa?”

 

Appuntamento il 20 settembre ore 12.00 con il primo dei quattro seminari del ciclo “eIDAS. Firme, sigilli, servizi fiduciari e transazioni elettroniche”, organizzato da FPA al fine di approfondire il nuovo regolamento europeo. È possibile iscriversi ad uno o più webinar. Solo per gli iscritti al canale Documenti digitali lo sconto del 10% sul costo di partecipazione è prorogato al 31 agosto 2016

Speciale eIDAS

In vigore dal primo luglio, ecco l’impatto sull’Italia. Grandi firme commentano

Leggi gli approfondimenti dei nostri esperti sul nuovo regolamento europeo. Tra gli altri: Servida (Commissione Europea), Arbia (AgID), Castellani (Commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni), Finocchiaro (Università di Bologna) e tanti altri

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Forumpa.it | La vita dopo eIDAS: tutti i nodi aperti


testata FPA

n° 16 del 2 agosto 2016
EDIZIONE ESTIVA, la redazione propone una selezione dei migliori articoli pubblicati finora per comprendere lo stato dell’arte in materia di documenti

In primo piano

La vita dopo eIDAS: tutti i nodi aperti

di Eleonora Bove, FPA

A un mese dall’entrata in vigore del regolamento eIDAS, il dibattito è tutt’altro che chiuso. Diversi sono gli impatti sulla normativa italiana in materia di firme, sigilli e transazioni elettroniche che i nostri esperti hanno messo in evidenza in questi mesi. Passiamoli velocemente in rassegna, con la promessa che non finisce qui. A settembre sul tema oltre al confronto che facilitiamo su queste pagine, anche un nuovo progetto formativo targato FPA

FPA Academy Premium

Webinar “Regolamento eIDAS n.910/2014: quali novità in Europa?”

 

Appuntamento il 20 settembre ore 12.00 con il primo dei quattro seminari del ciclo “eIDAS. Firme, sigilli, servizi fiduciari e transazioni elettroniche”, organizzato da FPA al fine di approfondire il nuovo regolamento europeo. È possibile iscriversi ad uno o più webinar. Solo per gli iscritti al canale Documenti digitali lo sconto del 10% sul costo di partecipazione è prorogato al 31 agosto 2016

Stato dell’arte

Gullo: “Ecco perché Pec e Cad avranno lunga (e vegeta) vita”

di Elio Gullo, Funzione pubblica

Non siamo in ritardo rispetto a Eidas e all’Europa. Inoltre non siamo ultimi in nessuna classifica su “regolazione e utilizzo di servizi fiduciari”; la PEC è viva e vegeta e possiamo usarla senza paura; il CAD sarà, ancor di più e meglio, reso coerente con eIDAS


Servida (Commissione europea): “Ecco perché eIDAS segna una nuova era”
di Andrea Servida, Commissione Europea, Direzione Generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie DG CONNECT

Dal primo luglio, una firma elettronica qualificata avrà lo stesso valore giuridico di una firma autografa e questo non solo in Italia, ma in tutti i paesi UE. Lo stesso vale per gli altri servizi fiduciari, come ad esempio un recapito certificato che dovrà essere riconosciuto analogamente in Francia o in Bulgaria. Godranno dello stesso effetto giuridico aumentando di fatto la certezza legale e la sicurezza delle transazioni elettroniche e favorendo conseguentemente la realizzazione di un mercato unico digitale

AgID: “Con eIDAS più fiducia tra consumatori e imprese”
di Stefano Arbia, rappresentante italiano presso le Istituzioni europee per i lavori afferenti il regolamento eIDAS, AgID

Verrà agevolata la fruibilità dei servizi online di tutte le pubbliche amministrazioni dell’Unione e il commercio elettronico grazie all’introduzione di una normativa che consente di rafforzare il concetto di cittadinanza europea


Cosa cambia con eIDAS per le Registration Authority

di Massimiliano Nicotra, avvocato, membro comitato scientifico Unappa

Secondo il Regolamento ciascun servizio dovrà essere qualificato mediante apposite relazioni ed audit da organismi di valutazione della conformità, così anche le procedure con cui è effettuata l’identificazione dei richiedenti dovranno essere oggetto di tali valutazioni, includendo anche la verifica di requisiti organizzativi e di professionalità di coloro che materialmente pongono in essere dette procedure


Firme elettroniche, come eIDAS cambierà la normativa italiana
di Giusella Finocchiaro, avvocato, docente di Diritto di internet e di Diritto privato, Università di Bologna

Dalla definizione di firma elettronica fornita dal CAD emerge la volontà di attribuire a tale firma una funzione prettamente identificativa, mentre le residuali due funzioni tipiche della sottoscrizione autografa sono rimesse al libero apprezzamento del giudice. Con il Regolamento eIDAS, invece, viene rafforzata la funzione dichiarativa della firma elettronica, laddove quella identificativa è presupposta

Normazione tecnica e standard: eIDAS per una industria 4.0
di Daniele Tumietto, componente del Forum Italiano Fatturazione elettronica e eprocurement

L’allineamento agli standard individuati a livello europeo, è l’unica strada sensata per evitare che i prestatori di servizi nazionali si trovino da un lato limitati a vendere i propri servizi solo nel territorio nazionale e, dall’altro lato, ad avere una contrazione del mercato domestico come conseguenza della competizione con i prestatori di servizi fiduciari digitali stranieri che potranno operare in Italia anche grazie all’entrata in vigore del Regolamento eIDAS

eIDAS, i rischi dei ritardi italiani. Manca:”accelerare su Cad e con standard Agid”
di Giovanni Manca, esperto di dematerializzazione e sicurezza ICT, Presidente Associazione nazionale per operatori e responsabili della Conservazione Digitale

Un elemento di criticità è nelle Regole tecniche che scaturiscono dal CAD. Il coordinamento comunitario imporrebbe una nuova stesura per vari decreti. Nascono quindi problemi interpretativi che AgID dovrà gestire. In particolare le Regole UE sono prevalenti su quelle italiane che se in contraddizione o ostacolo sono automaticamente abrogate

Speciale eIDAS

In vigore dal primo luglio, ecco l’impatto sull’Italia. Grandi firme commentano

Leggi gli approfondimenti dei nostri esperti sul nuovo regolamento europeo. Tra gli altri: Servida (Commissione Europea), Arbia (AgID), Castellani (Commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni), Finocchiaro (Università di Bologna) e tanti altri

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Forumpa.it | Effetto eIDAS: ok al sigillo elettronico dall’Agenzia delle entrate* Veneto, l’accesso ai fondi per lo sviluppo rurale è digitale


testata FPA

n° 15 del 19 luglio 2016

In primo piano

Effetto eIDAS: ok al sigillo elettronico dall’Agenzia delle entrate

di Daniele Tumietto, componente Forum Italiano sulla Fattura Elettronica, partner Menocarta

Il quadro di riferimento è notevolmente innovato perché per la prima volta in Italia viene data la possibilità di validare i dati da trasmettere ricorrendo anche all’utilizzo del sigillo elettronico avanzato, strumento che è rilasciato ed utilizzato da persone giuridiche e che garantisce l’autenticità e l’integrità del contenuto dei dati a cui è associato


Veneto, come l’accesso ai fondi per lo sviluppo rurale è diventato digitale
di Luca Milani, responsabile della gestione documentale, AVEPA – Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura

L’avvio della nuova programmazione per il periodo 2014-2020 e la pubblicazione dei primi bandi PSR da parte della Regione hanno richiesto di adeguare, anche in ambito FEASR, la gestione delle procedure amministrative per l’accesso ai benefici già definite nell’ambito del SIU per gli altri fondi strutturali europei e, in particolare, di introdurre nuove modalità per la presentazione telematica delle istanze da parte delle aziende agricole interessate

Il paradosso della conservazione digitale: la fedeltà all’originale resta una incognita
di Massimo Laurenzi, rappresentante juniores nel Consiglio Direttivo Nazionale, Associazione Nazionale Archivistica Italiana

Come avvenne per il passaggio dall’oralità alla scrittura in alcune culture, quello dall’analogico al digitale nella nostra, rappresenta di per se un cambiamento, ma diverrà realmente evoluzione solo grazie al mutamento socio-culturale che sarà in grado di produrre


Coppola: “A settembre avremo il nuovo Cad”

di Eleonora Bove, FPA

I temi al centro del dibattito: la partecipazione civica, la digitalizzazione dei piani delle performance, l’attribuzione di valore probatorio predefinito al documento informatico sottoscritto con firma elettronica semplice – per il cui utilizzo si paventa un rischio per la sicurezza – e la richiesta di mantenere la norma sul piano di continuità operativa e piano di “disaster recovery” e non rimandarla solamente ai testi tecnici

Speciale eIDAS

In vigore dal primo luglio, ecco l’impatto sull’Italia. Grandi firme commentano

Leggi gli approfondimenti dei nostri esperti sul nuovo regolamento europeo. Tra gli altri: Servida (Commissione Europea), Arbia (AgID), Castellani (Commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni), Finocchiaro (Università di Bologna) e tanti altri

Post – it

Perché l’archivista deve diventare un “middle manager”

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Nel mondo anglosassone la figura dell’archivista è suddivisa in due professionalità principali e integrate. L’archivista, che si occupa prevalentemente dell’archivio storico, assieme alla tutela e alla valorizzazione dei beni conservati; il records manager, più orientato alla fase corrente, cioè alla formazione della memoria del soggetto produttore. L’incontro delle due professionalità avviene nell’età di mezzo, cioè nell’archivio di deposito


ParER, il modello archivistico che ha superato i confini emiliani

di Gabriele Bezzi, Polo Archivistico Emilia-Romagna

Il Polo Archivistico dell’Emilia-Romagna nasce nel 2009 per svolgere la funzione di conservazione dei documenti informatici prodotti dalla Regione Emilia-Romagna e dagli altri enti del territorio regionale che volessero convenzionarsi. Nel corso degli anni la richiesta di convenzionarsi si è estesa a tutto il territorio nazionale dimostrando l’interesse verso soluzioni pubbliche per la conservazione digitale

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FPA, Cantieri della PA digitale | Perché l’archivista deve diventare un “middle manager” * FatturaPA, l’UE preme sul procure to pay


testata FPA

n° 14 del 5 luglio 2016

In primo piano

Perché l’archivista deve diventare un “middle manager”

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Nel mondo anglosassone la figura dell’archivista è suddivisa in due professionalità principali e integrate. L’archivista, che si occupa prevalentemente dell’archivio storico, assieme alla tutela e alla valorizzazione dei beni conservati; il records manager, più orientato alla fase corrente, cioè alla formazione della memoria del soggetto produttore. L’incontro delle due professionalità avviene nell’età di mezzo, cioè nell’archivio di deposito


Protocollo informatico, ecco il manuale studiato per l’Università
di Laura Flora, Istituto nazionale di astrofisica (INAF) e Donatella Mazzetto, Università degli Studi di Padova

Procedamus è un modello di manuale di gestione elaborato per le Università italiane e per gli Enti di ricerca. Il focus principale è stato individuato nell’aspetto propedeutico e trasversale volto a elaborare una strategia metodologico-operativa condivisa tra parte politica, dirigenza, funzionari e titolari di incarichi nuovi o meno

ParER, il modello archivistico che ha superato i confini emiliani

di Gabriele Bezzi, Polo Archivistico Emilia-Romagna

Il Polo Archivistico dell’Emilia-Romagna nasce nel 2009 per svolgere la funzione di conservazione dei documenti informatici prodotti dalla Regione Emilia-Romagna e dagli altri enti del territorio regionale che volessero convenzionarsi. Nel corso degli anni la richiesta di convenzionarsi si è estesa a tutto il territorio nazionale dimostrando l’interesse verso soluzioni pubbliche per la conservazione digitale


FatturaPA, l’EU preme sul “procure to pay” ma l’Italia è divisa
di Irene Facchinetti, direttore Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione, Politecnico di Milano

L’obbligo di Fatturazione Elettronica per ora è stato, quindi, solo in parte in grado di orientare le imprese verso la Digitalizzazione dell’intero Ciclo dell’Ordine. Non si è verificato l’innesco auspicato, ma è certamente stato impostato un “primo dialogo” – in formato elettronico strutturato – tra un numero significativo di organizzazioni

Speciale eIDAS

In vigore dal primo luglio, ecco l’impatto sull’Italia. Grandi firme commentano

Leggi gli approfondimenti dei nostri esperti sul nuovo regolamento europeo. Tra gli altri: Servida (Commissione Europea), Arbia (AgID), Castellani (Commissione speciale Agenda Digitale delle Regioni), Finocchiaro (Università di Bologna) e tanti altri

Post – it

Protocollo informatico, gli elementi di rilevanza giuridica

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Strumento di trasparenza dell’attività amministrativa, il protocollo serve ad assegnare a un documento due dati fondamentali per la sua efficacia come fonte di prova, affidabile e opponibile ai terzi: la data certa e la provenienza certa. Esse sono garantite dalla terza parte fidata rappresentata dall’archivista nella sua attività di pubblico ufficiale, cioè di notaio del soggetto produttore per il quale lavora


Depositi digitali, alla ricerca di modelli organizzativi sostenibili
di Mariella Guercio, Associazione nazionale archivistica italiana, Sapienza Università di Roma

Servono tavoli nazionali di coordinamento tra le istituzioni pubbliche preposte alla tutela, alla regolazione e alla ricerca e condizioni che garantiscano la continuità dei gruppi di lavoro. Non è un compito che possiamo pensare di affidare al mercato e ai suoi interlocutori, data l’assenza di una visione strategica e di standard consolidati

Archivi digitali: l’esperienza dell’Ausl di Bologna
di Marianna Tascone, project manager Azienda USL di Bologna

L’Azienda USL di Bologna ha intrapreso e concluso un progetto di sviluppo in autonomia del sistema software BABEL. Alla base del successo di questa esperienza vi sono la crescita e la valorizzazione delle competenze interne, gli scambi con altri enti e una corretta gestione del cambiamento organizzativo

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FPA, Cantieri della PA digitale | Protocollo informatico, gli elementi di rilevanza giuridica


testata FPA

n° 13 del 21 giugno 2016

In primo piano

Protocollo informatico, gli elementi di rilevanza giuridica

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Strumento di trasparenza dell’attività amministrativa, il protocollo serve ad assegnare a un documento due dati fondamentali per la sua efficacia come fonte di prova, affidabile e opponibile ai terzi: la data certa e la provenienza certa. Esse sono garantite dalla terza parte fidata rappresentata dall’archivista nella sua attività di pubblico ufficiale, cioè di notaio del soggetto produttore per il quale lavora


Depositi digitali, alla ricerca di modelli organizzativi sostenibili
di Mariella Guercio, Associazione nazionale archivistica italiana, Sapienza Università di Roma

Servono tavoli nazionali di coordinamento tra le istituzioni pubbliche preposte alla tutela, alla regolazione e alla ricerca e condizioni che garantiscano la continuità dei gruppi di lavoro. Non è un compito che possiamo pensare di affidare al mercato e ai suoi interlocutori, data l’assenza di una visione strategica e di standard consolidati

Archivi digitali: l’esperienza dell’Ausl di Bologna
di Marianna Tascone, project manager Azienda USL di Bologna

L’Azienda USL di Bologna ha intrapreso e concluso un progetto di sviluppo in autonomia del sistema software BABEL. Alla base del successo di questa esperienza vi sono la crescita e la valorizzazione delle competenze interne, gli scambi con altri enti e una corretta gestione del cambiamento organizzativo

Ecco il sistema che ha trasformato la pratica edilizia in Emilia Romagna

di Tommaso Simeoni, Regione Emilia Romagna

S.I.Ed.ER. consente l’integrazione con i servizi informatici comunali, dalla protocollazione, all’archiviazione fino alla gestione digitale della pratica stessa. La fase di dispiegamento della piattaforma nei comuni è stato anche il momento in cui l’ente locale ha necessariamente impostato una riorganizzazione dei servizi interni

Post – it

Conservazione digitale, la nuova sfida è il documento senza formati

di Gianni Penzo Doria, direttore generale Università degli Studi dell’Insubria

Il documento abbandona la forma classica di res signata legata al proprio contenitore, per entrare in quella fluttuante e caduca di un oggetto che lo contiene che cambia al mutare delle tecnologie. Dobbiamo pensare non alla dematerializzazione dei documenti, quanto alla loro dedocumentalizzazione, sotto forma di contenuti indipendenti dal supporto e dai formati che li rappresentano


Conservazione digitale, impariamo dai casi di Inps, Difesa e Regione Marche
di Paolo Catti, associate partner P4I, Partners4Innovation

Un passo sostanziale è la definizione chiara e puntuale dei ruoli e delle responsabilità. Un’azione non semplice da affrontare perché in molte PA mancano le competenze: sia di chi fa l’archivista, sia di chi fa il conservatore digitale. Vanno però costruite, la chiave di volta per il successo di un progetto di Conservazione sta nel modello organizzativo adottato

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